Spari contro consigliere Udc Musy ferito a colpi di pistola sotto casa sua a Torino

Il capogruppo del Terzo Polo aggredito sotto casa da un uomo col volto coperto: non è in pericolo di vita. L'aggressore ha sparato cinque proiettili

Spari contro consigliere Udc  Musy ferito a colpi di pistola sotto casa sua a Torino

Alberto Musy, consigliere comunale e capogruppo del Terzo Polo a Torino, è stato ferito da alcuni colpi di arma da fuoco in un agguato, mentre usciva dalla sua abitazione, che si trova in via Barbaroux 35, nella zona più centrale del capoluogo piemontese.

Musy, che nella vita professionale è avvocato e nel 2001 è stato candidato sindaco a Torino, era appena rientrato a casa, verso le otto di questa mattina, dopo aver accompagnato a scuola le figlie, quando è stata raggiunto da alcuni colpi di pistola.

Soccorso subito dalla moglie, Angelica D'Auvere, che al momento dell'agguato si trovava in casa, il consigliere è stato aggredito da un uomo col volto coperto da un casco che lo attendeva nel cortile. Poco prima aveva suonato il campanello di un vicino di casa, fingendo di dover consegnare un pacco. Tra l'uomo e Musy ci sarebbe stato un breve litigio, culminato nella sparatoria.

Musy è stato trasportato rapidamente in pronto soccorso all'ospedale Le Molinette di Torino, in condizioni piuttosto gravi. Secondo fonti ospedaliere non sarebbe in pericolo di vita. È stato operato per un ematoma cerebrale.

Secondo Paolo del Gaudio, primario di anestesia e rianimazione, il consigliere comunale è stato raggiunto da quattro colpi di pistola, di cui uno alla schiena. Due proiettili sono rimasti all'interno del torace. I fori d'ingresso sul braccio destro e sull'ascella sinistra. Il capogruppo del Terzo Polo ha anche una ferita lacero contusa alla testa, la cui origine non è chiara. La prognosi è per ora riservata.

L'agguato non ha matrice politica

Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa, segretario del partito, saranno a Torino nel pomeriggio. Il leader del Terzo Polo ha condannato quanto accaduto con un messaggio su Facebook: "Siamo tutti con Alberto Musy e con la sua famiglia", scrive. "Le parole non servono. Preghiamo per lui!".

Al messaggio di Casini si associa anche Piero Fassino. Il sindaco di Torino parla di "sgomento e dolore per un atto di violenza inaudita quale che sia la dinamica e le ragioni che lo hanno determinato".

Le ragioni dell'agguato contro il capogruppo del Terzo Polo non sono chiare. A dirlo il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri.

Tuttavia secondo Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte, "al momento non vi sono elementi per pensare che il fatto sia collegato a una matrice politica". Gli inquirenti starebbero battendo altre piste.

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