Spese pazze Idv, arrestate le "veline" di Di Pietro

Alla Regione Liguria soldi del partito per fini privati, Maruska Piredda e Marylin Fusco ai domiciliari

Spese pazze Idv, arrestate le "veline" di Di Pietro

La bufera arrivata a gennaio sembrava essersi placata. Ma ieri ha avuto una coda tanto violenta quanto inattesa. Altri due arresti e quel che rimaneva dell'ex gruppo dell'Italia dei Valori in regione Liguria spazzato via definitivamente. Marylin Fusco e Maruska Piredda, entrambe ex consigliere di Idv, sono state arrestate ieri dopo che nello scorso gennaio fu Nicolò Scialfa, anch'egli ex dello stesso partito e nello stesso gruppo regionale, a finire in manette. Per tutti, posti agli arresti domiciliari (Piredda a Milano, Fusco a Montecatini Terme), l'accusa è di peculato per aver utilizzato a fini privati i soldi dei rimborsi percepiti dal partito.

Il gruppo regionale dell'Italia dei Valori è finito da tempo nel mirino della Procura per le spese pazze nel periodo tra il 2010 e il 2012. Nei rendiconti presentati dai consiglieri e, puntualmente rimborsati (con soldi pubblici), c'era un po' di tutto. Biancheria intima, vini francesi, tessere viacard e telepass, soggiorni in luoghi di vacanza, capi di abbigliamento, apertivi, penne di marca fino ai gratta e vinci e alla polenta con salsiccia consumata all'autogrill. Tutto finiva in nota spese e veniva rimborsato puntualmente. Fusco e Piredda erano indagate già da un anno ma entrambe, come norma in questi casi, si erano sempre dette serene e convinte di aver chiarito la loro posizione di fronte agli inquirenti. E invece, dalla Procura è arrivato il provvedimento di arresto per entrambe motivato dal pericolo di reiterazione del reato e dalla possibilità di inquinare le prove aggravata dal fatto che entrambe, fino a ieri, sedevano ancora in consiglio regionale.

Maruska Piredda, 38 anni, è diventata famosa nell'estate del 2008 quando da hostess di Alitalia guidò la «rivolta» degli assistenti di volo contro il piano di licenziamenti della compagnia di bandiera. Notata da Antonio di Pietro fu catapultata in Liguria e inserita nel listino bloccato del presidente Claudio Burlando. L'elezione di una «foresta», per giunta senza nemmeno candidarsi, creò più di un malumore nell'Italia dei Valori anche perché il partito aveva già una donna forte su cui puntare e in grado di raccogliere migliaia di preferenze: Marylin Fusco, (tra l'altro) compagna del deputato Giovanni Paladini, anche lui ex Italia dei Valori in Liguria. «Sono sconvolta», ha detto Fusco al suo avvocato subito dopo la notifica dell'arresto.


Giovani, belle, preparate e con tanta voglia di fare. Fusco e Piredda erano il volto fresco e presentabile del partito di Di Pietro. Ma il «nuovo che avanza» si rivela puntualmente peggio del vecchio. Era successo con Fiorito nel Lazio. Accade ora in Liguria.

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