Dallo scandalo che ha investito Filippo Penati e il Partito democratico al presunto avviso di garanzia al governatore lombardo Roberto Formigoni, fino al coinvolgimento del capo dello Stato Giorgio Napolitano sul ruolo dell'allora ministro dell'Interno Nicola Mancino nella trattativo tra Stato e mafia. E ancora: la struttura da politburo di via del Nazareno, la gestione delle casse della Margherita da parte dell'ex tesoriere (ora in carcere a Rebibbia) Luigi Lusi e il "tifo contro" la nazionale perché espressione di un Paese, a suo dire, marcio. Ospite dell'Intervista su Sky TG24, Marco Travaglio mette alla gogna tutti quanti ma dichiara la propria passione per Beppe Grillo e per il suo Movimento 5 Stelle. "Siamo amici da vent'anni - ammette - non è certo un mistero".
Qualche giorno fa l'intervista fiume sul Fatto Quotidiano aveva scatenato non poche polemiche. In molti avevano accusato Travaglio di aver steso un tappeto rosso per sfoggiare il comico genovese e lanciarlo nell'olimpo delle elezioni, quelle politiche la cui data si fa sempre più vicina. Più che il contenuto delle affermazioni del leader del Movimento 5 Stelle, aveva infatti stupito la repentina metamorfosi del vicedirettore del Fatto: da fustigatore di ogni tipo di servilismo a interlocutore docile e mansueto. Un'accusa che gli aveva lanciato anche Luca Telese al momento di lasciare la redazione del Fatto: "Dopo il primo turno delle amministrative Beppe Grillo è diventato Gesù. Casaleggio un guru. Ma il povero Tavolazzi non lo si poteva intervistare... Troppo per me".
"Siamo amici", ha spiegato oggi ai microfoni di Maria Latella assicurando, però, che se in futuro i grillini dovessero fare "qualche cazzata" sarebbe subito pronto a scriverlo e a dire, appunto che "hanno fatto una cazzata". "Non posso rinnegare un’amicizia di vent’anni - ha sottolineato Travaglio - ma la differenza fra me e chi andava a intervistare Craxi in ginocchio è che a me Grillo non mi piazzerà da nessuna parte". Eppure quando la Latella tira in ballo Federico Pizzarotti, il sindaco a km zero che, a un mese dal suo trionfo elettorale, non è ancora riuscito a mettere insieme uno straccio di Giunta. "La vetrina del Movimento 5 Stelle è Parma - ha continuato Travaglio - Pizzarotti è decisivo per la credibilità di quel movimento". Ma il vicedirettore del Fatto è subito pronto a difendere il sindaco di Parma: "Pizzarotti è in difficoltà perché il M5S è nuovo alla politica, è fuori dai soliti circuiti. Un partito tradizionale avrebbe preso la figlia del segretario o l'amante del presidente e immediatamente avrebbe messo su la Giunta".
Durante il programma di Sky Tg24, Travaglio ci ha tenuto a "difendere" più volte le proprie simpatie per il comico genovese. "Il tempo gioca a favore di Grillo - ha spiegato - gli altri partiti sanno che prima si va a votare, più elettori riescono a conservare".
Proprio per questo Travaglio ha voluto pubblicare la sua chiacchierata con Grillo, un colloquio che, a detta del vicedirettore del Fatto, mette in luce un Grillo "inedito, meno spavaldo e spaccone". In realtà, Travaglio sa benissimo che le elezioni politiche sono alle porte. Da qui la decisione di sostenere - più o meno apertamente - l'ascesa del Movimento 5 Stelle nei Palazzi romani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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