Stabilità, Bersani boccia le norme sulla scuola: "Non votiamo la legge"

È scontro sulla legge di stabilità. Il Pd all'attacco. Grilli: "No a controriforme"

Il Pd non voterà le norme sulla scuola contenute nel ddl stabilità così come sono state varate dal Consiglio dei ministri. A minacciare il governo Monti ci ha pensato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani spiegando che, in questi giorni, i democratici approfondiranno i contenuti della legge di stabilità e discuteranno con altri gruppi di maggioranza cercando il massimo della convergenza.

Nel rispetto dei saldi, come aveva chiesto nei giorni scorsi lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti, i democratici chiederanno all'esecutivo di "rendersi disponibile a modifiche significative". Bersani ha fatto sapere che il Partito democratico farà attenzione alla questione fiscale cercando "una soluzione più equa e più adatta a incoraggiare la domanda interna". "Metteremo attenzione al tema ancora aperto degli esodati", ha continuato il segretario piddì spiegando, con chiarezza, che i democrat non saranno "in grado di votare così come sono le norme sulla scuola". "Sono norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull’organizzazione scolastica e che finirebbero semplicemente per dare un colpo ulteriore alla qualità dell’offerta formativa - ha concluso Bersani - voglio credere che ciò sarà ben compreso dal governo". Diversamente, Bersani ha fatto sapere che verrebbe a galla "un problema davvero serio".

In una intervista ad Avvenire (leggi qui), il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha tuttavia spiegato che la filosofia della legge di stabilità "resta la migliore, ed è stata messa grande attenzione all'equità". "Abbiamo postato un fondo da 900 milioni su cui con il Parlamento dovrà essere decisa la precisa destinazione", ha continuato il titolare del dicastero di via XX Settembre suggerendo che "sia utilizzato in modo prevalente per finalità sociali (dai giovani alla social card). Vi è grande attenzione del governo per le fasce deboli, per le quali una novità sicura arriverà a fine anno con il nuovo Isee". Nell'intervista Grilli ha, poi, evidenziato che "non c'è spazio per controriforme" in quanto l'Italia "ormai ha davanti a sé un percorso già tracciato". Per il ministro dell'Economia, infatti, il Paese "ha superato la fase acuta", ma "non è ancora fuori pericolo".

Adesso, a detta di Grilli, "dobbiamo continuare con le terapie consapevoli che la convalescenza è una fase delicata e il rischio di una ricaduta esiste sempre. Ora il malato Italia non può pensare di andare a fare il bagno, ma la prossima estate sì, magari vicino a riva dove l'acqua è più tiepida".

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