Stangata sulla lettiera per gatti, l’Iva è al 22%

Una sentenza della Cassazione esclude l’applicabilità delle aliquote agevolate al 4 o al 10%. Chi ha pagato di meno ora dovrà integrare la differenza

Stangata sulla lettiera per gatti, l’Iva è al 22%
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Brutte notizie per i proprietari di animali domestici: la lettiera per gatti e cani è ora soggetta all'aliquota Iva ordinaria del 22%, con un impatto economico non trascurabile in molte famiglie italiane. La decisione, ribadita da una recente ordinanza della Cassazione (n. 24441/2024), si basa su un’interpretazione rigorosa delle classificazioni doganali e del ruolo che la composizione del prodotto gioca nella determinazione dell’aliquota fiscale applicabile. È quanto riporta FiscoOggi, la newsletter dell’Agenzia delle Entrate.

La decisione della Cassazione e il parere di FiscoOggi

Secondo la Corte di giustizia europea e la Cassazione, le lettiere non possono beneficiare di aliquote ridotte (10% o 4%) se non sono chiaramente riconducibili a prodotti alimentari o residui destinati all'alimentazione. Ad esempio, lettiere a base di amido di manioca, pur avendo una composizione vegetale, non sono considerate alimenti o residui di lavorazione dei cereali, rientrando nella categoria generica dei "prodotti vegetali non nominati né compresi altrove", che prevede l’applicazione dell’Iva al 22%.

L’Iva in Passato: Riduzioni e Condizioni

Tuttavia, non è sempre stato così. In passato, alcune lettiere biodegradabili hanno beneficiato di aliquote ridotte grazie a specifiche classificazioni doganali:

• Aliquota al 4%: nel 2021 l'Agenzia delle Entrate aveva classificato alcune lettiere biodegradabili a base di residui di lavorazione di soia e amido come "crusche e stacciature" (codice doganale 2302500000), applicando l'Iva agevolata del 4.

• Aliquota al 10%: più recentemente, nel 2023, due tipologie di lettiere ecologiche in legno vergine e carbone attivo sono state classificate con il codice 4401, rientrando nei beni con aliquota agevolata al 10%, ma solo se soddisfacevano criteri stringenti sulla composizione.

Le implicazioni per i consumatori

La nuova interpretazione ha conseguenze dirette: chi ha acquistato lettiere con un'aliquota ridotta, ma non conforme alle nuove direttive, dovrà regolarizzarsi pagando la differenza, senza però incorrere in sanzioni o interessi. Questo perché lo Statuto del contribuente prevede tali regolarizzazioni in caso di chiarimenti normativi retroattivi.

Con circa il 37,3% delle famiglie italiane che ospitano animali domestici, l’aumento dell’Iva si traduce in un maggiore costo per un bene

essenziale per molti cittadini. La vicenda evidenzia come l’interpretazione delle normative fiscali possa cambiare nel tempo, richiedendo attenzione non solo da parte degli operatori economici, ma anche dei consumatori finali.

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