Grillo e Casaleggio al Quirinale

Il capogruppo M5S al Senato: per le consultazioni andranno i due capigruppo, Grillo e "forse Casaleggio". Intanto, su 210 ddl presentati al Senato, nessuno proviene dai grillini

Grillo e Casaleggio al Quirinale

Ci sarà sicuramente Beppe Grillo e forse anche Gianroberto Casaleggio. Dove? Al Quirinale per le consultazioni per la formazione del nuovo governo. A confermarlo è il capogruppo del M5S al Senato Vito Crimi. La delegazione che si recherà da mercoledì prossimo al Colle sarà dunque composta dai capigruppo alla Camera e al Senato (Roberta Lombardi e Vito Crimi), dall'ex comico genovese e, probabilmente, anche dal guru Casaleggio.

Intanto, nonostante i proclami e gli appelli a fare presto e a lavorare, il Movimento 5 Stelleè in stallo. Fermo, bloccato. Una prova? Sui circa 200 disegni di legge presentati al Senato, nemmeno uno proviene dal gruppo di Grillo.

E pensare che il capogruppo a Palazzo Madama, Vito Crimi, il 13 marzo scorso aveva lanciato una sfida a Pd e Pdl: "Visto che tutti sostenete di voler fare solo gli interessi del popolo, che sostenete la necessità di avere un governo perché si possa dare risposta alla crisi che sta attraversando questo paese... Non perdiamo tempo, non perdiamoci in chiacchiere, e anche con le consultazioni in corso costituiamo e facciamo iniziare a lavorare le commissioni. Non subordiniamo la attività parlamentare alla fiducia al governo, al più è il contrario in quanto l'inizio dell'attività governativa dipende dal parlamento, subito al lavoro per realizzare tutti insieme i veri tagli ai costi della politica e utilizzare quelle prime risorse liberate per intervenire in tutte quelle situazioni di disagio economico, penso agli esodati, ai disabili ecc ecc....".

Ecco, peccato però che a pensare agli interessi del popolo e a lavorare il M5S non ci abbia ancora pensato. Su 210 ddl presentati in Senato, 98 sono del centrosinistra, 68 del centrodestra, 32 della Svp, 9 dei centristi, 3 di iniziativa popolare e zero del M5S. A quanto pare, il movimento non ha ancora ricevuto dettami da Grillo oppure è rimasto impantanato nella diatriba sulla votazione di Piero Grasso. Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, a proporre la riduzione del numero dei parlamentari (cavallo di battaglia dei grillini) sono stati il Pd, col senatore democratico Luigi Zanda, la Lega con Roberto Calderoli e la montiana Linda Lanzillotta. Insomma, i grillini non hanno cominciato a lavorare. O forse non sanno da dove iniziare.

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