Sulla grazia al Cav scoppia il caso Dell'Utri

Dopo le rivelazioni a "Virus" l'ex senatore tenta il dietrofront e accusa Porro. Ma l'intervista è corretta

Sulla grazia al Cav scoppia il caso Dell'Utri

Grazia al Cavaliere, Marcello Dell'Utri prova a fare dietrofront. All'indomani dell'intervista rilasciata venerdì sera, su Rai2, a Virus, il docu-show condotto dal vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, l'ex senatore Pdl tenta di fare marcia indietro. Anzi, di più. Parla di «trappolone» tesogli per spingerlo a fare le rivelazioni - quella sulla domanda di grazia al Quirinale presentata dai figli di Berlusconi e quella sull'imminente richiesta di revisione del processo sui diritti tv - che si è lasciato scappare.

Un'uscita a sorpresa, quella di Dell'Utri. Tanto più che tutto si è svolto sotto gli occhi dei telespettatori. Eppure l'ex senatore Pdl, non ricandidato alle Politiche per le polemiche legate alle sue pendenze giudiziarie (attende il verdetto della Cassazione sulla condanna a 7 anni per collusioni mafiose inflittagli dai pm di Palermo) prova a smentirsi. «Mi è stato teso un trappolone – tuona all'Ansa – io non so un tubo: Nicola Porro ha voluto fare il piccolo Santoro, un Santoro a scartamento ridotto. E mi ha fatto buttare un po' di m... addosso. Io ho risposto alle domande di Porro pensando che lui avesse la notizia della domanda di grazia, ma le mie erano solo considerazioni generiche, non so nulla della grazia. Sono un po' arrabbiato ma non voglio sottrarmi a quello che ho detto, io facevo solo delle riflessioni. Andate a rivedere la trasmissione».

Ecco, appunto, rivediamola. L'atmosfera in studio è cordiale. Porro introduce l'ospite presentandolo come uno dei padri della tv commerciale e di Forza Italia, tanto da strappargli la battuta: «Mi aspettavo il presidente, ho detto dov'è, sta entrando...». Il primo scoop, quello sulla richiesta di grazia, arriva dopo quasi un quarto d'ora, introdotto da un filmato-retroscena. «Dell'Utri – chiede Porro – i figli del presidente Berlusconi hanno chiesto la grazia, hanno firmato. Per quale motivo il Quirinale ha negato l'esistenza di quella domanda?». Dell'Utri non dice «non so nulla». Non batte ciglio. «Il motivo – risponde – dovrebbe chiederlo a qualcun altro, il presidente della Repubblica... avrà dei suoi motivi. Se non dà questa grazia è perché c'è un gioco molto complicato che si lega anche all'attuale governo». Porro incalza: «Ma i figli sono stati tutti compatti nel chiedere la grazia, tutti e cinque?». Dell'Utri quasi si indigna: «E certo, e che c'è qualcuno che dice di no? Una volta che si è deciso che dovevano chiederla i figli, perché - precisa – gli è stato chiesto di farla chiedere ai figli e i figli l'hanno chiesta, mi sembra ovvio. Solo che il discorso è brutto, i figli la chiedono e non gliela danno. È evidente che non la vogliono dare».


Il secondo scoop, che sorprende lo stesso Porro, poco dopo: «Credo – svela Dell'Utri –che ci sarà una revisione del processo perché ci sono fatti nuovi che dimostrano che Berlusconi non c'entra niente». Due rivelazioni, quella sui figli del Cav spinti a presentare domanda di grazia; e quella sull'istanza di revisione del processo. Di «trappolone» neanche l'ombra. Il conduttore di Virus ha preferito non replicare.

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