Sviluppo e lavoro, il governo lavora al piano per la crescita: via alla concertazione

Monti lavora al pacchetto per lo sviluppo. Fornero: "Taglio del cuneo alle imprese". La ricetta di Confindustria: "Un miliardo per le aziende"

Dopo la stretta fiscale, dopo l'austerity, dopo le misure per abbattere il debito pubblico, il governo Monti lavora alla fase due per rilanciare il sistema Italia sostenendo il tessuto industriale e le piccole e e medie imprese. Dopo il Consiglio dei ministri interlocutorio di fine agosto, durante il quale sono state messe sul tavolo le proposte di ciascun dicastero, il dibattito entra nel vivo. Mercoledì prossimo i tecnici della Confindustria saranno ricevuti a Palazzo Chigi. Qui presenteranno una piattaforma che, partendo dagli sgravi fiscali, tenterà di ridurre il gap di competitività, aumenterà l'offerta sul mercato del lavoro e alleggerirà la pressione fiscale.

Primo giro d’orizzonte sulle misure per la crescita, tavolo con le parti sociali, definizione del "cronoprogramma" per dare attuazione certa alle riforme varate. Insomma, inizia l’autunno "caldo" dei tecnici, impegnati in un’agenda che vuole spazzare via le accuse di immobilismo piovute da più parti nel tentativo, appunto, di dimostrare che la spinta propulsiva non si è esaurita. Fonti vicine a Palazzo Chigi spiegano che la parola d’ordine è "fare in fretta". Al Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo ci sarà un primo giro di tavolo sul decreto bis per lo sviluppo a cui stanno lavorando in queste ore i tecnici del dicastero guidato da Corrado Passera. Dall’agenda digitale ai provvedimenti a favore
della nascita di nuove start up; dagli strumenti per l’attrazione degli investimenti diretti esteri alla
carta d’identità elettronica. I ministri si limiteranno, tuttavia, a un giro di tavolo, visto che, secondo quanto si apprende, il decreto vero e proprio arriverà solo nella seconda metà di settembre. Nell'incontro di mercoledì prossimo, che precede di una settimana quello con i sindacati, le imprese chiederanno al governo un deciso taglio della pressione fiscale. Secondo una ricostruzione fatta da Repubblica (leggi l'articolo), il presidente Giorgio Squinzi chiedereà al Professore "un miliardo di euro per sostenere gli investimenti in innovazione e ricerca attraverso il credito di imposta". Gli sgravi fiscali per chi investe in sviluppo restano sempre in cima alle richieste che gli industriali faranno mercoledì prossimo. Come annuncia in una intervista al Corriere della Sera, il ministro al Welfare Elsa Fornero sta già lavorando a un piano per la crescita che includa sgravi alle imprese:"Oltre a pensare a former sperimentali di decontribuzione per le imprese che abbiano un record positivo di utilizzo della manodopera, bisogna che le parti sociali cerchino di migliorare la loro collaborazione".

La vera sfida del governo resta il recupero deòle risorse. Il ministro dell'Economia Vittorio Grilli sa benissimo che deve far saltare 6 miliardi di euro per scongiurare l'aumento dell'Iva. Monti non vuole gravare ulteriormente sul sistema Italia con un nuovo giro di tasse. Secondo i dati della Banca d'Italia, il 2012 si chiuderà con una contrazione del prodotto interno lordo del 2%. Il lavoro da fare per rispettare gli impegni presi con l’Europa e con gli italiani non manca, ma l’esecutivo è chiamato anche a uno sforzo per evitare che le misure già prese rimangano lettera morta. La Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali presenteranno un pacchetto che, per rilanciare l'Italia, partirà dal credito di imposta a vantaggio delle aziende che investono in innovazione e ricerca.

Particolarmente coinvolto è il ministero del Lavoro la cui riforma prevede due tasselli importanti che devono ancora essere organizzati, le politiche attive da avviare di concerto con le Regioni e l’attivazione del monitoraggio della riforma, che sarà avviata sul modello tedesco. Proprio per questo, la Fornero sta mettendo a punto la possibilità di tagliare il cuneo alle imprese che coinvolgono i lavoratori.

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