Tajani: "Sì alle armi, ma serve una pace giusta"

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani alle Nazioni Unite: «L’uso del nucleare sarebbe la fine per Putin»

Tajani: "Sì alle armi, ma serve una pace giusta"

Sostegno granitico all’Ucraina e un monito a Vladimir Putin sull’uso del nucleare: un atto criminale imperdonabile.
Antonio Tajani sottolinea con decisione che «l’Italia ha un forte impegno per difendere l'Ucraina, stiamo lavorando duro, non solo nella fornitura di armi, ma vogliamo una pace giusta. E una sconfitta di Kiev non è una pace giusta, dobbiamo difendere la sua indipendenza per raggiungere un accordo». Il ministro degli Esteri e vice premier è a New York per partecipare agli incontri all’Onu in occasione del primo anniversario dell’invasione russa, e in primis alla sessione di emergenza dell’Assemblea Generale dove si esaminerà una risoluzione che punta a mostrare l’isolamento di Mosca a livello internazionale. «La posizione dell’Italia è sempre stata molto chiara: l’aggressione in corso è una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite. Nessun paese può essere al sicuro se la violazione dei nostri principi e regole comuni rimane impunita», afferma dal Palazzo di Vetro, dove è intervenuto ieri pomeriggio (primo tra gli europei). «In questo anniversario l’Ucraina resiste ancora e noi siamo in piena solidarietà con il Paese e la sua gente. Gli attacchi quotidiani alle loro vite e alle infrastrutture critiche, con costi umanitari devastanti, sono inaccettabili. Devono fermarsi- prosegue - Il mondo intero sta affrontando le conseguenze di questo conflitto brutale».
Tajani ribadisce che «l’Italia è un co-sponsor orgoglioso e un forte sostenitore di questa bozza di risoluzione», e invita «tutti i membri dell’Onu a sostenere una pace giusta votando sì». Il titolare della Farnesina propone una free zone intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove è convinto si possa «trovare una accordo tra le parti per evitare una nuova Cernobyl», e un aumento del numero della navi che esportano il grano dall’Ucraina verso l’Africa, con lo scopo di «evitare l'esplosione di crisi sociali che aumenterebbero i flussi migratori». Parlando con i giornalisti a Wall Street, durante una cerimonia al New York Stock Exchange per ricevere il Gei Award, spiega che «se si vuole iniziare un dialogo tra russi e ucraini bisogna iniziare da punti concreti.
Zaporizhzhia e il grano sono due proposte concrete». E a proposito del nucleare sottolinea senza mezzi termini che «usarlo sarebbe una decisione criminale, e un terribile errore per Putin». «Utilizzare armi nucleari sarebbe per Putin la fine del suo ruolo, ma anche usare armi nucleari tattiche sarebbe di una tale gravità da fargli perdere qualsiasi credito sul piano internazionale continua - Mi auguro che questo non avvenga e si possa scongiurare qualsiasi eventualità del genere, lavorando in ambito Onu per mettere in sicurezza la centrale di Zaporizhzhia. Comunque sono convinto che si tratti di propaganda più che di minaccia». Tajani ieri ha anche incontrato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, e domani ha un bilaterale con il segretario di stato Usa Antony Blinken, parla anche di Berlusconi con la stampa italiana: «Voglio essere molto chiaro- dice- il governo italiano, il mio partito e il leader del mio partito sono contro l'invasione della Russia e a favore dell’indipendenza dell'Ucraina.

Ogni volta Forza Italia e anche Berlusconi hanno votato provvedimenti contro la Russia e a favore dell’Ucraina». Berlusconi «è un uomo a favore della pace», aggiunge ricordando il suo impegno per le relazioni transatlantiche.

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