Il governo guidato da Mario Monti ha riformato le regole su pensioni e lavoro per "interrompere la consuetudine di ricorrere alle pensioni di anzianità", una abitudine "oggi diventata insostenibile perché è del tutto in contrasto con la necessità di aumentare l’età pensionabile effettiva e garantire nel tempo l’equilibrio dei sistemi pensionistici pubblici". È quanto si legge nelle linee di politica del lavoro e welfare di riforma della Pubblica amministrazione delle liste "Scelta civica" promossa dal Professore in vista delle prossime elezioni.
Il Professore non fa un solo passo indietro: "Rispetto ad altri periodi in cui il peso delle tasse è stato molto alto, questo volta se non altro sono servite e non sono finite in un impalpabile calderone e l’Italia si è salvata dal fallimento". Non solo difende il "merito" di aver alzato alle stelle la pressione fiscale, ma propone addirittura di alzare l'età per andare in pensione. "Negli ultimi giorni sulle tasse molti hanno detto molte cose e noi stessi abbiamo detto tutto quello che dovevamo dire - ha proseguito Monti - abbiamo messo le tasse che ci ha lasciato il mio predecessore da mettere e quelle che servivano per evitare il fallimento e onorare gli impegni dell’Italia". Tuttavia, in piena campagna elettorale, il Professore è anche disposto a fare promesse che difficilmente avrà l'occasione di mantenere. "Lo spread si è dimezzato e adesso possiamo impegnarci in una riduzione puntuale e graduale delle tasse, bloccando la spesa", assicura definendola "una cosa buona e liberale".
Il senatore del Pd Pietro Ichino, candidato tra le file dei montiani, ha presentato insieme al Professore il piano economico dei centristi. Tra le proposte messe nero su bianco, la lista "Scelta civica" intende sperimentare "una rimodulazione del contratto a tempo indeterminato, tesa a renderlo più flessibile e meno 'costoso'". Il modello è quello della flexsecurity già proposto da Ichino. "Non si propone una revisione della nuova disciplina dei licenziamenti individuali introdotta dalla legge 92 del 2012 - si legge nel documento - ma la possibilità di sperimentare soluzioni più flessibili, in particolare per la regolarizzazione delle collaborazioni continuative autonome irregolari". Il Professore accusa apertamente la sinistra e la Cgil di aver frenato la riforma del mercato del lavoro che, a suo dire, sarebbe andata nell’interesse dei lavoratori. Da qui sarebbe nata l’idea di "cercare di catturare la cooperazione di quelle forze che hanno dimostrato di essere a favore delle riforme". Per riformare un mercato del lavoro che "funziona malissimo" Ichino propone "un programma molto ambizioso e incisivo che dia una spallata a questa situazione e che rompa i vecchi equilibri". Il programma dei montiani punterebbe a modificare il rapporto di lavoro indeterminato "rendendolo più snello, meno costoso e più flessibile" e a "un piano straordinario" per l’occupazione giovanile che "passa attraverso la creazione di un servizio capillare di orientamento scolastico e all’attuazione del piano europeo Youth Guarantee". Inoltre, "Scelta Civica" si pone come obiettivo il passaggio dell’occupazione femminile dal 45% al 60% "grazie a una detassazione del reddito femminile non strutturale e permanente ma in vigore fino a quando non si raggiungerà l’obiettivo".
Alla fine è arrivata però la smentita del premier dimissionario Mario Monti: "Nel programma di
Scelta Civica non c’è l’aumento dell’età pensionabile. Il riferimento a tale aumento, presente nel documento, è in relazione a quanto già effettuato con la riforma delle pensioni del governo Monti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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