TikTok al bando anche in Italia? Possibile blocco "per tutti i dipendenti pubblici"

La celebre app cinese potrebbe essere bandita dai cellulari dei dipendenti pubblici. Di recente la commissione europea ha chiesto ai propri dipendenti di rimuovere l'app entro il 15 marzo, pena il ban da alcune applicazioni aziendali, come ad esempio la posta elettronica

TikTok al bando anche in Italia?  Possibile blocco "per tutti i dipendenti pubblici"

Il rischio intercettazioni tramite TikTok, che ha già seminato il panico nell'Unione europea, inizia a far sentire i propri effetti anche in Italia. A parlare di una particolare attenzione nei confronti della applicazione, nel corso di un'intervista concessa a Repubblica, è il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.

Panico nella Ue

Con l'obiettivo di incrementare i livelli di sicurezza informatica e schermare tutti i propri dipendenti dal rischio di intercettazioni di dati sensibili, la Commissione europea ha dato nei giorni scorsi un vero e proprio aut aut ai lavoratori che hanno installato TikTok sui propri dispositivi cellulari. Il servizio informatico dell'Unione europea ha fornito un chiaro avviso via mail: il celebre programma deve essere rimosso entro e non oltre il prossimo 15 marzo, pena il ban da alcune applicazioni aziendali, come ad esempio la posta elettronica della Commissione o il client di messaggistica istantanea Skype for Business.

Una decisione che in Europa arriva a circa due mesi di distanza dalla medesima posizione presa dagli Stati Uniti nei confronti dell'app di proprietà della società cinese Bytedance.

Ban in Italia

Anche il governo italiano sarebbe pronto ad aprire un dossier su TikTok. E anche nel nostro Paese la soluzione sarebbe quella di bloccare l'applicazione sui cellulari di tutti i dipendenti statali."Il tema è all'attenzione da qualche giorno", rivela infatti a Repubblica il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.

In realtà, in merito alla questione Tik Tok, qualcosa si starebbe già muovendo. "Su questo argomento si sta già impegnando il Copasir, ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto", spiega infatti il ministro al quotidiano. Tra le opzioni a disposizione, ovviamente, quella di reagire nella stessa maniera adottata dalla Commissione europea, mettendo al bando dai cellulari dei dipendenti la celebre applicazione. "È una scelta che non posso compiere in solitaria - tiene a precisare Zangrillo - mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea".

Già dall'inizio della prossima settimana potrebbe concretizzarsi qualcosa, magari un vertice organizzato ad hoc per affrontare il problema. "L'argomento è arrivato all'ordine del giorno da poco", dichiara il ministro della Pubblica amministrazione.

"Già la prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi. Prenderemo una decisione in fretta - cobclude il ministro -. Ora dobbiamo comprendere bene quale è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale".

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