Trattativa Stato-mafia, l'ira di Napolitano: "Media tendenziosi"

Il presidente della Repubblica torna sul caso Mancino e critica la stampa. Di Pietro: "Non sei al di sopra della legge". Fini elogia il "senso dello Stato" di Napolitano

Trattativa Stato-mafia,  l'ira di Napolitano: "Media tendenziosi"

Quella contro "il presidente della Repubblica e i suoi collaboratori" è "una campagna di insinuazioni e sospetti costruita sul nulla". Giorgio Napolitano, a margine della festa della Guardia di Finanza che si sta tenendo all'Aquila, risponde alle domande dei giornalisti e torna sulla trattativa Stato-mafia, per cui l'ex presidente del Senato Nicola Mancino è indagato per falsa testimonianza.

Sul coinvolgimento del Quirinale nella vicenda, il punto di vista di Napolitano è molto chiaro: la stampa ha fornito "interpretazioni arbitrarie e tendenziose, talvolta persino versioni manipolate" relativamente agli atti di indagini relative alle "più sanguinose stragi di mafia degli anni Novanta".

"Tutti coloro che sono intervenuti e stanno intervenendo, avendo conoscenza del diritto e delle leggi dando una lettura obiettiva dei fatti, hanno ribadito la assoluta correttezza del comportamento della presidenza della Repubblica, ispirato soltanto a favorire la causa dell'accertamento della verità anche su quegli anni".

La reazione del Quirinale è stata improntata a "serenità" e alla "massima trasparenza". Il capo della Stato ricorda come sia stato anche "reso noto il testo di una lettera riservata al procuratore generale di Corte di Cassazione". E aggiunge: "Continuerò perché è mio dovere e mia prerogativa affinché si vada avanti nel modo più corretto e più efficace".

"Spetta al Parlamento", sottolinea poi il presidente della Repubblica, definire una legge sulle intercettazioni. Una norma è al vaglio "da molto tempo" e merita "di essere affrontata e risolta sulla base di un'intesa la più larga possibile".

Dura la risposta del leader dell'Idv Antonio di Pietro, che attacca Napolitano: "Dovrebbe sapere che nessuno è al di sopra o al di là della legge". Invece "avalla l'operato dei suoi più stretti collaboratori che hanno tentato di interferire con un'inchiesta in corso che ha come oggetto fatti gravissimi".

A Di Pietro risponde il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, che critica la sua posizione: "Non è nemmeno al di sotto della legge", commenta. E aggiunge: "Ha operato per evitare distonie e sovrapposizioni, e disinnescare potenziali conflitti tra poteri dello Stato: questo significa volere la verità che non è mai figlia di strumentalizzazioni politiche ma solo dei fatti che l’hanno determinata". Gianfranco Fini rimarca l'"alto impegno" di Napolitano "al servizio del Paese". E sottolinea il suo "alto senso dello Stato". 

Il responsabile esteri del Pdl Franco Frattini, sottolinea invece come si debba "porre subito fine alla campagna di insinuazioni contro la Presidenza della Repubblica. Il Quirinale - evidenzia - va tenuto fuori da ogni pericolosa dietrologia e da campagne che mirano a fare del populismo facile, ma dannoso, per cercare visibilità e recuperare consensi".

E conclude rinnovando "stima e fiducia al presidente Napolitano che ha sempre cercato di dare lustro alle nostre istituzioni, agendo con trasparenza e lealtà per il bene e nell`interesse di tutto il Paese".

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