Trattativa Stato-mafia La Procura di Palermo vuol sentire Napolitano

Fra i 176 testimoni che i pm palermitani vogliono ascoltare c'è anche il presidente del Senato Pietro Grasso

Trattativa Stato-mafia La Procura di Palermo vuol sentire Napolitano

I pm di Palermo che indagano sulla trattativa Stato-mafia hanno citato come teste al processo, che si aprirà il 27 maggio in corte d’Assise, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Nella lista testi anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, e l’ex capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tra i 176 testimoni che i pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene, Roberto Tartaglia e Vittorio Teresi vogliono ascoltare al processo.

Napolitano dovrebbe essere sentito, se i giudici accoglieranno la richiesta, in ordine "alle preoccupazioni espresse dal suo consigliere giuridico Loris
D’Ambrosio nella lettera del 18-6-2012", concernenti il timore del dottor D’Ambrosio "di essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi, nel periodo tra il 1989 e il 1993".

I pm vogliono dunque ricostruire il contesto in cui maturarono le telefonate fra Nicola Mancino e il consigliere giuridico del Quirinale Loris D’Ambrosio,
oggetto di una questione di legittimità conclusa da una sentenza della Corte costituzionale, che ne ha ordinato la distruzione, eseguita il mese scorso dal Gip di Palermo Riccardo Ricciardi.

Anche la seconda carica dello Stato, l’ex procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, dovrà riferire sulla questione.

Nella sua precedente carica, infatti, Grasso aveva ricevuto richieste provenienti dall’ex ministro dell’Interno, Mancino, "aventi ad oggetto l’andamento delle indagini sulla trattativa, l’eventuale avocazione delle stesse e/o il coordinamento investigativo delle Procure interessate".

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