"Trump ci fa la pipì in testa", gli antifa razzisti e Musk: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il patto sull'Intelligenza Artificiale, le fantasie su Melania Trump e Putin

"Trump ci fa la pipì in testa", gli antifa razzisti e Musk: quindi, oggi...

- Il sermone della vescova episcopale Mariann Budde, che ha esortato Trump, dal pulpito, a mostrare "misericordia" nei confronti di gay e immigrati clandestini, era forse fuori luogo ma sicuramente legittimo. Era il suo pulpito e poteva dire ciò che voleva, secondo coscienza, con rispetto. Il punto, semmai, è preoccuparsi del fatto che ormai le Chiese cristiane, quali che siano, cattoliche, episcopali e protestanti, non fanno altro che preoccuparsi di omosessuali e migranti. E tanti saluti a Gesù.

- La bambina rapita a Cosenza va vista da due punti di vista. Va osservata la lucida follia che porta una coppia a rapire un neonato, spacciandolo per proprio, dopo aver simulato una gravidanza. Può funzionare sul momento, ma quando crescerà come puoi convivere con la consapevolezza di averla strappata ai suoi veri genitori? Dall’altro lato c’è il dolore della mamma e della nonna che non hanno più visto tornare la piccola. Probabilmente sarei impazzito.

- A che gioco gioca Trump con Putin? Un giorno si dice pronto a chiamarlo, quello dopo minaccia sanzioni se non trova un accordo con l'Ucraina. Io sono dell'idea che il modo migliore per valutare la presidenza del tycoon sia fare molta poca attenzione alle sue dichiarazioni e basarsi esclusivamente sui decreti che emette e le decisioni che prende: Donald è uno di quelli che magari la spara grossa, molto grossa, sta a noi capire quando prenderlo sul serio e quando no. Dunque sulla Russia aspettiamo e vediamo. Il suo discorso è chiaro: voglio un accordo e sono disposto a tutto per raggiungerlo.

- Titolo del Corsera: “Mistero Melania, che intanto fa i soldi con le criptovalute”. Dove sarebbe il mistero? Dietro il cappello, un tantino esagerato avendole nascosto gli occhi. Eppure fissarsi su quell’indumento, ipotizzando chissà quale retroscena, ignora che per il resto della cerimonia (la messa, il ballo, la colazione ecc ecc) la first lady non ha mai indossato quel cappellone. Le si sono visti gli occhi tranquillamente. Il punto è che i giornali, soprattutto quelli italiani, fanno il tifo per il divorzio tra Melania e Trump: ci hanno sperato alla fine dello scorso mandato e non sono stati accontentati, così sognano ancora alimentando inesistenti misteri.

- Se ancora non credete al fatto che Musk non sta al governo con Trump per interessi meramente privati, sappiate che ci sono almeno due scelte del neo presidente che vanno contro gli interessi di Elon. Primo, l'addio alle politiche verdi sulle auto elettriche. Secondo, la scelta di spingere le aziende dell'Intelligenza Artificiale Usa ad unirsi in un progetto "Stargate" da 500miliardi di dollari. Come noto, Musk considera l'Ai un pericolo. Ma questo non ha impedito a Trump di fare esattamente di testa sua.

- Vincenzo De Luca e le bordate a Pier Luigi Bersani: “Gli consiglio di farsi un grappino e di andare a dormire perché si sta rincoglionendo”. Severo, un tantino offensivo, ma se non ci fosse dovremmo inventarlo.

- Tornano a casa dal lavoro e la ritrovano occupata da una rom. Succede ad Anzio, ma poco importa in questo caso il dove, il come e il perché. Importa che sul posto sono ovviamente intervenuti i carabinieri che, trovandosi di fronte la serratura cambiata e il regolare contratto di affitto dei due malcapitati, hanno “provato a convincere” la nomade ad andarsene. Provato a convincere, capite l’assurdità? La donna ha dichiarato di essere incinta e malata, di non sapere dove andare, con ogni probabilità un trucchetto per non essere sloggiata. Il dramma è che i militari non hanno potuto far niente: non hanno sfondato la porta, non hanno prelevato l’okkupante per sbatterla fuori, non hanno riconsegnato l’immobile ai legittimi proprietari. No. Per riprendersi l’immobile i due poveracci hanno dovuto pagare la rom - pagare l’occupante, capite? - che, ricevuta la somma, ha liberato l’appartamento. Un Paese che non può riconsegnare con l’uso della forza pubblica la casa ai legittimi proprietari non è un Paese normale. Punto.

- L’odio di Dagospia per la Meloni è arrivato al punto, di non ritorno, che se un sondaggio dà Fratelli d’Italia al 29,8%, cioè ben sopra la percentuale presa alle elezioni che l’hanno eletta, scrive: “Brutte notizie per la Meloni”. Il motivo? Un calo dello 0,3% che, come tutti gli statistici ben sanno, è assolutamente ininfluente. Anche perché quel -0,3% è stato recuperato da Lega e Forza Italia, che sono cresciuti della stessa percentuale. Insomma: invece di guardare il dito e non la luna, farebbero bene a tenere a mente che FdI nonostante sia al governo da due anni mantiene un consenso ben oltre le più rosee aspettative. Chiedete a Olaf Scholz se è stato in grado di fare altrettanto.

- “Siamo andati io e lui contro tre negri a cercare gli altri due negri… bastardi negri” No, non stiamo parlando di estremisti di destra né dei nuovi nazisti di cui tanta paura hanno Roberto Saviano e soci. Bensì di alcuni esponenti del centro sociale di sinistra per eccellenza, anarchici duri e puri, sempre in piazza in prima linea negli scontri con i poliziotti. Parliamo di Askatasuna, dal basco ‘libertà’, e di un’indagine giudiziaria che sembra scoperchiare il lato oscuro, molto oscuro, degli antagonisti.
I nastri delle intercettazioni, rivelate da Quarta Repubblica, fanno un po’ ridere e un po’ riflettere. Si sentono i compagni definire “negri” gli uomini di colore, assimilare i bambini “negretti” ai cani da educare come bestie, c’è chi fa sperticate analisi sulla presunta inferiorità “genetica” delle popolazioni dell’Africa sempre conquistate da tutti. 
Ora: si tratta di informative della Digos, le frasi potrebbero essere decontestualizzate, e fino a prova contraria considereremo gli anarchici innocenti pure dell’odioso crimine di razzismo, anche se gli investigatori sono certi che non si tratti di frasi buttate lì. Anzi. Le loro manifestazioni antirazziste di piazza altro non sarebbero che una scusa strumentale per ottenere l’aiuto degli immigrati nella lotta contro lo Stato, mascherando intanto la “radicata indole razzista dei militanti di Askatasuna”. 
Fino a prova contraria, comunque, innocenti.
Il punto qui è un altro. Il punto è che se frasi simili le avessero pronunciate altri movimenti, di qualsiasi tipo, ma non di sinistra, oggi avremmo i giornali inondati di editoriali indignati sul pericolo del ritorno fascista, dell’odio razziale probabilmente alimentato dal ritorno di Trump al potere (vuoi non dare la colpa di qualcosa a Donald?”). Per un braccio più o meno teso di Musk i quotidiani sono impazziti. Vannacci, per dire, nel suo libro ha scritto frasi molto meno gravi di quelle pronunciate dai compagni anarchici. E per due scemenze dette da alcuni esponenti dei giovani di FdI, registrati di nascosto da Fanpage, abbiamo occupato puntate e puntate di lunghi talk show. Domanda: perché, ora che i “razzisti” sarebbero tra gli antagonisti coccolati dalla sinistra torinese, tutto tace? Verdi e Sinistra, che chiese di sciogliere Gioventù Nazionale, chiederà di sgomberare anche Askatasuna?

- Forse l’ha scritto con un tantino di perfidia, ma stavolta Marco Travaglio ha ragione da vendere. La celebrazione del Regno di Trump II, con le Big Tech al suo fianco, dimostra tutta la distanza tra il Vecchio e il Nuovo Continente. Mentre noi discutiamo di “agende Draghi” e “rapporti Letta”, mentre analizziamo le manovre di Gentiloni, loro sparano in orbita satelliti e puntano dritti dritti su Marte. E magari non ci arriveranno, sia chiaro, ma in questa guerra mondiale che si chiama economia nel frattempo inventeranno senza dubbio qualcosa che ridarà loro lo slancio di un tempo. Trump investe 500 miliardi sull’Ai, noi la regolamentiamo. Trump trivella, noi speriamo non sia nuvoloso e tiri vento. Trump torna ai combustibili fossili, noi insistiamo con il Green Deal che ci condanna alla morte manifatturiera. Trump si insedia e decide su mandato popolare come gli pare e piace; noi abbiamo un’Europa divisa da 27 idee diverse su tutto e se qualcuno osa soltanto ipotizzare un presidenzialismo ecco che ritornano i grandi dibattiti sul fascismo. Ha ragione Travaglio: Donald ci “piscia in testa dai satelliti di Musk” e noi siamo lì che pensiamo di rispondere col nuovo centro di Ruffini.

- L’addio di Trump al Green Deal e agli accordi di Parigi dovrebbe convincere l’Europa a fare altrettanto. Non perché non sia giusto difendere l’ambiente, sia chiaro. Ma perché impiccarsi per il green a questo punto non serve davvero più a niente: prima c’era la Cina a coprire le riduzioni di emissioni dell’Ue, da domani ci saranno anche gli Usa. Quindi loro inquinano 100 e noi riduciamo 2. A che serve? A nulla, se non a ucciderci. È una battaglia contro i mulini a vento.

- Che Trump abbia graziato gli assalitori di Capitol Hill del 6

gennaio è ovviamente discutibile. Però vorrei farvi notare che Biden ha fatto lo stesso con suo figlio Hunter e con tanti suoi parenti. Insomma: gli Usa sono così, il presidente grazia chi vuole è c’è poco da lamentarsi.

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