Chiedete scusa ai carabinieri, la Tesla dei Fratoianni e Ramy: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: i dazi di Trump, la perizia sull'incidente di Corvetto ed Elisabetta Piccolotti

Chiedete scusa ai carabinieri, la Tesla dei Fratoianni e Ramy: quindi, oggi…

- "Noi scenderemo in piazza con le bandiere della pace, dicendo che non siamo d'accordo con la scelta di investire 800 miliardi per il riarmo dei singoli stati nazionali, che non c'entra nulla con il costruire un esercito europeo o un sistema di difesa europeo". Sapete chi lo dice? No, non il leader del Pd. Non quello di Avs. Ma Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Legittimo che lui vada in piazza con Michele Serra, sia chiaro. Ma non mi è chiaro cosa dovrebbero guadagnarci i lavoratori dalla partecipazione del sindacato ad una manifestazione in favore dell’Europa e contro il riarmo Ue. Contratti migliori?

- Angela Merkel torna a parlare. E lo fa in un periodo decisamente travagliato dell’Europa, tra ipotesi di riarmo, Usa che ci lasciano al nostro destino e Unione incapace di muoversi all’unisono. Ma ci sono due frasi interessanti del suo discorso. Primo, una stoccata ai vari Macron e Starmer che organizzano vertici e manovre consultando solo alcuni degli Stati europei: “Questo resta un compito europeo che può essere affrontato solo consultando i paesi vicini”. Prima stoccata. Secondo: Merkel continua a sostenere una soluzione diplomatica al conflitto ucraino perché “i soli mezzi militari non saranno sufficienti”. Ed è un po’ quello che sostiene anche Donald Trump, a differenza dell’Unione convinta che l’unica “pace giusta” sia quella che ricacci la Russia oltre i confini della Crimea. Soluzione ideale, sia chiaro. Ma impossibile e pericolosa.

- Beppe Sala s’è scottato per il Salva Milano. E dopo l’imbarazzante dietrofront di fronte ad una banale inchiesta giudiziaria, sintomo che forse non sa tenere la barra dritta sulle sue idee politiche, oggi se la prende con Fratelli d’Italia e li accusa di avere “connotazioni fasciste”. Il tutto per un paio di sceneggiate in consiglio comunale. “Ciò che è successo in aula sono scene da ventennio, una parte dei rappresenti di FdI ha quella matrice culturale”. Da una persona intelligente come lui, tutto questo cadere in basso davvero non me lo aspettavo.

- Come ogni triennio, anche a questo giro sono costretto a soddisfare gli obblighi formativi dell’Ordine dei Giornalisti. Un processo totalmente inutile per un ente che, lo dico e lo ripeto, sperando di non incorrere in qualche ammenda, meriterebbe di essere abolito.

- Bellissimo il pezzo di Milena Gabanelli sul “caro bollette” e “quello che i governi non ci dicono”. Tutto giusto, e la burocrazia italiana è veramente orripilante. Poi però vai a vedere che quello che Gabanelli non spiega molto bene è che se Francia e Spagna hanno un prezzo dell’energia così basso rispetto al nostro lo devono principalmente alla quota di nucleare che a Parigi è del 68%, a Madrid del 20% e in Svezia del 29%. E indovinate qual è lo Stato che paga meno le bollette? Esatto: la Francia. Quella che ha più nucleare.

- Ps: facile dire “aumentiamo le rinnovabili”. Ma non tutto si può fare con queste fonti. Le aziende che producono di notte, per dire, continueranno ad aver bisogno dell’energia prodotta dal gas e lo stesso dicasi per le energivore. Questo almeno finché non riapriamo la partita dell’atomo.

- Mentre in Romania la democrazia muore sotto i colpi dell’assurda vicenda di Calin Georgescu, sappiate che anche in Bosia Erzegovina non è che le cose vadano molto meglio. Allora. La procura federale ha ordinato l’arresto di Molorad Dodik, leader dell’entità serba, ovviamente separatista. Non entriamo nei dettagli. Però non riesco proprio a capire come la comunità internazionale, che è stata così attenta ad appoggiare il separatismo del Kosovo, non faccia altrettanto per tutte le istanze indipendentiste in giro per il mondo. L’ho scritto anche per la Catalogna i cui leader non sono esattamente dei destri nazionalisti.

- A Bologna un tizio preso in stage in un’azienda al primo giorno di lavoro ha salvato la vita ad un collega grazie ad un massaggio cardiaco. Non dico di farlo manager: ma vada come vada mi aspetto l’assunzione seduta stante. No?

- Quanti gol ha fatto il Feyenoord contro l’Inter grazie alla costruzione dal basso? Zero. Quanti gol ha preso per colpa di errori dalla costruzione dal basso? Uno. Fine della triste storia.

- Settimana scorsa avevamo criticato Gigio Donnarumma e oggi ci tocca ricrederci, visto che ha parato i rigori che hanno mandato fuori dalla Champions il Liverpool. Però, se poi uno guarda tutta la partita, il Psg più che il portiere azzurro deve ringraziare gli Dei del calcio e i pali della porta.

- Sulla morte di Ramy, il carabiniere alla guida della gazzella viene scagionato dalla relazione del superconsulente. Nessun impatto. Nessuno speronamento. Il vice brigadiere ha fatto di tutto per evitare il ragazzo, ma gli era impossibile. Ovviamente aspettiamo le valutazioni della procura, anche se pare si vada verso l'archiviazione del militare. Ma una cosa è certa: l’inseguimento fu legittimo e non ci fu alcuno speronamento volontario. Crollano, insomma, tutte le fantastiche teorie di Beppe Sala, Ilaria Salis, Franco Gabrielli e tanti altri. Domanda: chiederanno scusa?

- Ah, indovinate a che altezza della pagina online ha messo Repubblica la notizia del carabiniere scagionato sulla morte di Ramy? Praticamente introvabile.

- Nicola Fratoianni, gran castigatore di Elon Musk, guida una Tesla. E già questa è una di quelle notizie che fa sganasciare dal ridere, visto che l’ideatore, inventore, padrone dell’auto elettrica per eccellenza è proprio il braccio destro di Donald Trump che oggi Avs combatte con tutte le sue forze.
Ma badate bene: il vero scoop del Foglio non è questo. 
Va bene: l’intervista alla signora Fratoianni, anche lei deputata AVS, provoca un misto di imbarazzo e pena. Dice che ha comprato la sua Tesla Y qualche anno fa, che l’ha usata in campagna elettorale, che funziona bene, però denuncia di essere “rimasta fregati” perché “l’abbiamo presa prima che Musk diventasse nazista”. Essendo in leasing, non possono venderla subito. Ma appena possibile si libereranno di questo “peso politico”. Intanto - e la cosa è ancor più imbarazzante - ci Piccolotti ha appiccicato sopra un adesivo “diffusissimo in California”, non esattamente il regno del socialismo, con scritto “l’ho presa prima di sapere che Elon fosse pazzo”. 
Passi tutto. Ma la notizia vera è che la moglie di Fratoianni, in uno slancio da classe proletaria, spiega: “L’ho anche pagata poco”. Già, ma poco quanto? 47mila euro. Ed è qui che si spiega tutto il paradosso verde-rosso e forse spiega perché da quelle parti non avevano capito che imporre l’auto a batteria avrebbe potuto distruggere il settore europeo dell’automotive. Se pensi che 47mila per un’auto, allora forse fai fatica a fare i conti con la realtà.

E la realtà dice che le classi meno abbienti, quelle che Sinistra Italiana dovrebbe difendere, 47mila euro per un mezzo, elettrico o non, se li sognano. E infatti il parco auto circolante in Italia è tra i più vecchi d’Europa. In media, gli italiani tengono il loro mezzo per circa 13 anni. Mi sa che in tanti quei 47mila euro non li considerano “poco”.

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