È vero che il Papa teologo scrive i suoi libri (così anche l'ultimo in uscita a breve) a mano con la sua minuta e precisa calligrafia, e che studia portandosi a Castel Gandolfo parte della sua poderosa biblioteca (libri di carta, dunque), ma è anche vero che nelle ultime vacanze-studio sui colli albani, ha portato con se un iPad che gli serve per consultare i giornali. Una scelta che rispecchia la nuova era che anche il Vaticano sembra aver voluto abbracciare: l'era multimediale strizzando l'occhio in particolare al «mobile».
L'ultima notizia viene dalla Radio Vaticana che proprio in queste ore offre la sua prima App per Android. In sostanza, si tratta della possibilità di ascoltare in diretta, su cinque canali, tutti i programmi della Radio in quaranta lingue diverse, dirette video, pagine web, servizi giornalistici, tutto racchiuso in un unico strumento, che permette anche di conoscere e seguire gli appuntamenti quotidiani del Papa. L'App, interamente gratuita, è scaricabile dal market Google Play. L'applicazione si apre sull'agenda degli appuntamenti pubblici di Benedetto XVI (disponibili, in questa prima versione, in italiano, inglese, francese e spagnolo). E l'offerta prevede, a breve, oltre alla piattaforma Android, una per Iphone/Ipad e un'altra per Windows Phone. Insomma, non poco per un'istituzione ancorata alla dottrina di sempre, la sua bimillenaria tradizione, e sempre in bilico tra la necessità di gettare il cuore oltre l'ostacolo, verso il mondo e le sue sfide, e l'esigenza di non tradire se stessa, la propria particolare identità.
Tutto, a onore del vero, iniziò nel 2009. Allora piovevano critiche sul Vaticano per una presunta superficialità nel monitorare le notizie che circolavano sul Papa sul web. Fu così che il Vaticano si diede da fare e assoldò la Meltwater, società internazionale con sede principale in Norvegia (Oslo), affidandole l'incarico di seguire ogni giorno il web e riferire alla sala stampa vaticana chi e come sulla rete parla delle cose vaticane. L'obiettivo era chiaro: valutare strategie di comunicazione e prevenire possibili cortocircuiti mediatici come furono il «caso Ratisbona» e il «caso Williamson». Da quel giorno, anche l'ultimo dei blog è stato tenuto sotto controllo dal «grande occhio» vaticano, perché prevenire, pensano oltre il Tevere, è meglio che poi dover correre ai ripari.
Da quel momento il fidanzamento della Santa Sede col web fu un crescendo di appuntamenti e sorprese. Una delle ultime riguarda i documenti vaticani del passato. Al posto di chiuderli negli antichi cassetti dell'archivio segreto, un «ministero» della Santa Sede li ha resi accessibili a tutti, e lo ha fatto in tutte le maggiori lingue nel mondo. Dal 16 marzo scorso, infatti, la Congregazione per la dottrina della fede, pur conservando i propri documenti sul sito ufficiale della Santa Sede, per facilitarne la consultazione ha aperto una nuova pagina web. Dentro vi si trovano «in chiaro» anche i documenti di quello che un tempo era il Sant'Uffizio, l'antico «ministero» vaticano che tanto ha fatto tremare con le sue disposizioni eretici e infedeli.
Ma non è solo la Dottrina delle fede ad essersi aperta al Web. Anche la Civiltà Cattolica, la storica e antica rivista dei gesuiti i cui testi sono visionati prima della pubblicazione dalla segreteria di stato vaticana, ha voluto come nuovo direttore Antonio Spadaro, il gesuita amante del web che su Twitter dialoga alla pari con fedeli e lettori. Fu lui, tra l'altro, insieme al cardinal Gianfranco Ravasi (anch'egli twitterista doc) e monsignor Claudio Maria Celli, a chiamare in Vaticano alcuni mesi fa tutti i blogger dell'area religiosa a loro giudizio più influenti. Un miscuglio di razze e cyber intelligenze che spiegarono all'istituzione come cinguettare su Dio, la fede, la vita della Chiesa. Rocco Palmo, ad esempio, giovane blogger che su Whisper in the Loggia anticipa le nomine papali del mondo anglosassone provocando a volte anche insofferenza nelle gerarchie, venne chiamato come relatore: i miracoli del multimediale.
Il prossimo aprile toccherà ancora al cardinal Ravasi dire la sua. Egli, infatti, farà propria la formula dei Ted - Technology, Entertainment and Design - inventata in California trent'anni fa ma divenuta celebre grazie alle nuove tecnologie. Sul web si offrono via video non più di 18 minuti a chiunque per proporre in una maniera possibilmente brillante idee che meritano di essere diffuse. È, infatti, in via di organizzazione il Ted Via della Conciliazione, promosso in collaborazione con il Cortile dei Gentili, lo spazio di confronto tra credenti e non credenti istituito - su suggerimento di Benedetto XVI - dal Pontificio Consiglio per la cultura guidato appunto da Ravasi. L'appuntamento si terrà a Roma il 19 aprile 2013 e avrà per tema «la libertà religiosa oggi». Come è nello spirito di questa iniziativa ad alternarsi sul palco saranno personalità tra loro molto diverse: religiosi e star dello spettacolo, intellettuali e stelle dello sport.
Tutti dalla tribuna diranno la loro sul rapporto tra libertà religiosa, diritti umani e sviluppo dei popoli. Tra gli oratori, la cantante di origine cubana Gloria Estefan, l'attivista per i diritti umani egiziana Lamia Aly Mekhemar e il calciatore Didier Drogba.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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