Ululati di protesta per i lupi in gabbia durante il corteo

Appello al neo sindaco di Potenza, l'ex vigile del fuoco Dario De Luca: illustre primo cittadino, «spenga» la Sfilata dei Turchi. Lo sappiamo, detta così, sembra una bestemmia: la Parata dei Turchi (29 maggio, festa del patrono San Gerardo) è infatti nel cuore dei potentini almeno quanto il Palio in quello dei senesi. Peccato però che negli ultimi tempi il tradizionale appuntamento che dal campo sportivo arriva fino a Largo Duomo si sia trasformato in una kermesse di dubbio gusto che trova il suo apice nel cosiddetto «pranzo dei Portatori» che trasforma Potenza in una suburra ad alto tasso alcolico. Ma l'edizione di quest'anno passerà alla «storia» non tanto per le «ubriacanti» performance dei «Portatori» del Santo, bensì per una tragicomica polemica sull'utilizzo durante la sfilata di due lupi in gabbia che ha scatenato le opposte fazione: animalisti indignati da una parte ed «esperti» del «Comitato scientifico» dall'altra. I primi gridano allo scandalo per le «sofferenze inflitte alle povere bestie»; i secondi difendono la «bontà sul piano antropologico» della presenza lupesca. «Il lupo è nel Dna di ogni lucano, per questo abbiamo deciso di renderlo uno dei protagonisti della parata, per farlo conoscere, visto che sono tanti quelli che non ne hanno mai visto uno», ha dichiarato alla Gazzetta del Mezzogiorno la professoressa Antonella Pellettieri. Motivazione che però non convince quelli dell'Ente nazionale protezione animali (Enpa): «I lupi in gabbia erano terrorizzati. È stata una barbarie. Chi ha sbagliato deve pagare». Quando si dice homo homini lupus...


A stemperare il clima di «tensione» è arrivato, quantomai opportuno, il backstage (anzi, u' beccsteigge) della parata montato da quelle «vipere» del TiGiUro, il web giornale satirico più irriverente di Basilicata. Nulla di meglio che riderci su. Magari riproponendo l'amletico dubbio del film Frankenstein Junior: il lupo ululà o ululì?

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