Nella giornata in cui gli studenti scendono in piazza e alcuni scelgono addirittura di rimanere in mutande in segno di protesta, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo afferma che il pagamento delle tasse è diventato più equo e che il decreto sulle borse di studio si farà. “L'incremento delle tasse universitarie - spiega Profumo – è legato ai valori dell'Istat. In quasi tutte le università è in avvio una distribuzione in termini di fasce. Una volta erano fasce discrete, oggi hanno la stessa gradualità dell'andamento dell'Irpef. C'è quindi un miglioramento - ha concluso – il pagamento è diventato più equo: paga di più chi ha redditi più alti, paga tendenzialmente meno chi ha redditi più bassi".
Dichiarazioni che sembrano non convincere l’Unione degli universitari (Udu). "Dal 2000 al 2010 – afferma Michele Orezzi, coordinatore dell'Unione degli universitari - il gettito delle tasse studentesche è passato da 970 milioni a 1,7 miliardi: altro che equità. La realtà - spiega - è un'altra, a fronte di continui tagli al finanziamento statale, il costo del sistema universitario è sempre più sulle spalle degli studenti. Il ministro forse farebbe meglio a fondare le sue dichiarazioni su dati, più che su sentimenti o percezioni. L'inflazione dal 2000 al 2010 si è attestata al 25%, l'aumento delle tasse studentesche è stato del 75%. Continua quindi l'azione di disinformazione e presa in giro del Paese intero e degli studenti in primis".
A preoccupare gli studenti è principalmente il tema del diritto allo studio e, in particolare, il decreto sulle borse di studio. Secondo l’Udu se la proposta dovesse passare migliaia di studenti rischierebbero di rimanere senza borsa di studio. Il ministro ha dichiarato che martedì prossimo avrà un incontro con le Regioni e gli studenti, poi una riunione con il Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu) e infine, nella conferenza del 21 febbraio, si avrà il via al decreto ministeriale che modifica i criteri per l'accesso alle borse di studio all'università.
"Stiamo ragionando su alcuni punti - ha spiegato Profumo - in particolare l'Isee e i criteri di merito. L'accordo con il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, è di aver rinviato il decreto, oggi, per trovare una soluzione e incrementare le risorse e le borse di studio. Il bene comune credo debba prevalere sulle differenze, troveremo una soluzione".
Oggi le borse di studio sono 117 mila e l'obiettivo del ministero è portarle tra le 135 mila e le 140 mila, con un aumento del 20%. Allora perché tante proteste e mobilitazioni in tutta Italia? “Non hanno capito – ha affermato Profumo - Non sono venuti agli incontri e poi, in questo momento, c'è anche un chiaro clima elettorale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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