Il ritorno del fascismo è stato uno dei grandi classici della sinistra nelle ultime campagne elettorali, un allarme che non ha ottenuto grandi riscontri considerati i risultati. La minaccia per spaventare gli italiani, per metterli in guardia dagli squadristi di destra brutti e cattivi. La realtà ovviamente supera la fantasia, ma c'è qualcuno che continua a portare avanti questa narrazione di Pd e compagnia cantante. Al folto elenco si è aggiunto anche Vasco Rossi, che per omaggiare il padre - scomparso 45 anni fa - ha attaccato frontalmente il governo parlando apertamente di "ritorno del nazifascismo".
"Il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato dalla fatica. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà… dolce e gentile… L'altra metà te l'avevano portato via i due anni di lager Nazista a Dortmund che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del Nazifascismo", le parole di Vaco su Instagram accompagnate da un'immagine antica che ritrare il padre Giovanni Carlo Rossi in uniforme. Ed ecco l'affondo: "Non ci crederai… ma sono tornati… lupi travestiti da agnelli…bulli.. arroganti e le facce ghignanti". Nomi e cognomi assenti, ma il messaggio è chiaro: "Con i loro deliri..i loro dileggi..la loro propaganda…e la stessa ignoranza! Io resto orgoglioso di te! Viva Giovanni Carlo Rossi…Papà Carlino!".
Massimo rispetto per il ricordo commosso del genitore, ma era proprio necessario ricorrere al solito ritornello sul ritorno dei fascisti, come un dem qualunque? Evidentemente no, soprattutto dopo due anni di governo. Soprattutto se si mettono sullo stesso piano le atrocità dei nazifascisti e i provvedimenti di un esecutivo eletto democraticamente. Un punto, quest'ultimo, sconosciuto agli amici di Vasco.
Il post ha raccolto sì gli applausi dei compagni, sempre pronti a blaterare stupidaggini sulla destra, ma anche diverse critiche per il paragone tutt'altro che calzante. In realtà non si tratta di una sorpresa. Ciclicamente Vasco attacca la destra: è successo con Matteo Salvini, è successo con Giorgia Meloni. Spesso capita quando si tratta di lanciare un disco o una canzone: cosa c’è di meglio di una polemica?
Pensiamo a quanto accaduto tre anni fa, nel 2021, quando la destra non era al governo ma il destino sembrava segnato. Nella promozione del suo album “Siamo qui”, il rocker di Zocca la sparò grossa: "In Italia c’è una destra molto estremista. Per me è giusto che ci sia la destra ma non deve essere pericolosa come quella che sembra ci sia all’orizzonte.
C’è un continuo seminare odio e divisione [...] Anche i toni di Meloni e Salvini sono toni divisivi, creano solo odio per avere dei consensi. Io faccio musica, porto gioia, faccio questo nella vita. C’è gente che soffia sul fuoco, sapete chi sono".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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