Benedetto XVI ha ricevuto i cardinali Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi, i tre porporati che hanno indagato a fondo sul caso Vatileaks realizzando un dossier. Il Papa ha deciso che il documento, top secret, sarà consegnato al nuovo pontefice, ma a nessun altro. Nei giorni scorsi era ventilata l'ipotesi che potesse essere reso noto ai cardinali che parteciperano al Conclave. Ma per espresso volere di Benedetto XVI ciò non avverrà. Non si sa ancora cosa contenga quel documento, né se i tre cardinali abbiano individuato, oltre al perimetro della vicenda dell'ex maggiordomo Paolo Gabriele, anche circostanze e nomi di eventuali suggeritori, magari di alto grado ecclesiastico. Il settimanale Panorama e il quotidiano Repubblica hanno scritto che il rapporto riguarderebbe, tra l’altro, il ruolo svolto da una "lobby gay" in Vaticano. La notizia, rimbalzata sui giornali di tutto il mondo, sarebbe all’origine di una dura nota della segreteria di Stato che, l’altroieri, ha denunciato tentativi di "condizionare" i cardinali che parteciperanno al Conclave di marzo.
Motu proprio del Papa
Con un Motu proprio del Papa, pubblicato oggi dal Vaticano, "viene conservata l’indicazione di quindici giorni" dall’avvio della sede apostolica vacante prima di iniziare il Conclave, "ma al collegio dei cardinali è concessa la facoltà di anticipare l’inizio del conclave se consta la presenza di tutti i cardinali elettori" a Roma, "come pure di
protrarre fino al massimo di 20 giorni". Lo ha spiegato il vice camerlengo, monsignor Pierluigi Celata. Per eleggere il nuovo Papa sarà necessario "almeno due terzi dei votanti"
"Questo - ha aggiunto Celata - è il minimo richiesto: 2/3 degli elettori presenti e votanti, cioè con esclusione, in caso di ballottaggio, dei voti dei due candidati".
Si dimette il cardinale O'Brien
Finito nella bufera con l'accusa di "comportamento inappropriato" nei confronti di tre sacerdoti e di un quarto, che in seguito aveva lasciato l’abito talare, il cardinale scozzese Keith O'Brien si è dimesso. E di conseguenza non prenderà parte al conclave per eleggere il nuovo Papa. Lo ha riferito la Bbc, spiegando che con il ritiro del più alto porporato britannico la Gran Bretagna non sarà rappresentata nel Conclave. Il Papa ha già accettato le dimissioni.
La denuncia una settimana prima della storica rinuncia
Le accuse al primate di Scozia fanno riferimento a una serie di casi che risalirebbero a 30 anni fa. I quattro sacerdoti, della diocesi di St Andrews e di Edimburgo, di cui è titolare O'Brien, hanno presentato denuncia al nunzio apostolico a Londra Antonio Mennini, chiedendo le immediate dimissioni del porporato.
Quest’ultimo ha fatto sapere tramite un portavoce che le accuse sono state già contestate. O'Brien, 74 anni, si dovrebbe ritirare il mese prossimo. I sacerdoti hanno presentato le loro rimostranze la settimana prima dell’11 febbraio, data della storica rinuncia di Benedetto XVI.
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