Christian Raimo ha fatto parte dello sparuto gruppetto che ieri, durante la presentazione del libro del ministro Giuseppe Valditara, ha fatto irruzione in una libreria del centro di Roma per interrompere l'evento. La solita strategia rossa, ben nota in ambienti universitari, che mira a disturbare gli incontri a loro non graditi. Raimo è un personaggio piuttosto noto a Roma, che si sta facendo strada anche nel panorama nazionale grazie alle incursioni frequenti nei programmi televisivi degli "amici".
È spesso in onda su La7 dove intrattiene il pubblico con show come quello di una settimana fa, quando ha srotolato, con l'aiuto del conduttore, un cartellone con tutti quelli che ha definito come omicidi delle forze dell'ordine. Nei giorni del massimo assedio ai poliziotti italiani dopo gli scontri di Pisa e di Firenze, un docente liceale come Raimo, invece di placare gli animi e insegnare ai giovanissimi che, va bene ed è un diritto, ma anche un dovere, manifestare per le proprie idee, sempre nel rispetto di chi indossa una divisa, ha fomentato le ostilità. Durante l'incontro di Valditara con i lettori e con i curiosi avrebbe potuto chiedere di intervenire, come avviene nelle società democratiche, ma ha preferito le modalità del blitz.
D'altronde, Raimo ha spesso fatto parlare per i suoi interventi scomposti, tra i quali uno dell'ottobre 2022, nei giorni in cui Giorgia Meloni stava formando il governo attualmente in carica. Tramite Twitter, il docente pubblicò quello che sarebbe dovuto essere un post provocatorio, che ha però ottenuto un risultato del tutto diverso. "Ministro dell'Istruzione e del Merito, da ora in poi sappi che io a scuola insegno solo storia militare per formare le truppe scelte che domani vi verranno ad assediare", scriveva Raimo il 24 ottobre. Non certo toni che si addicono a un insegnante, tanto meno a un personaggio che è comunque stato un rappresentante delle istituzioni con la carica di assessore in un Municipio.
Ma non certo una novità, visto che alcuni anni prima fu costretto a rassegnare le sue dimissioni da consulente del Salone del Libro di Torino perché, a fronte della partecipazione della casa editrice Altaforte all'evento letterario, scrisse in un post (poi cancellato) che "i neofascisti si stanno riorganizzando".
Poi, in riferimento al caso di Cesare Battisti, per il quale chiese anche la liberazione, ampliando il discorso disse che "andrebbero abolite le galere". Poi, in seguito, su Battisti si scusò ma restano le modalità che qualificano la sua cifra politica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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