Erano i tempi dell'emergenza a Lampedusa, degli sbarchi di migranti che si susseguivano con costanza e frequenza, ma soprattutto erano ancora i tempi di Berlusconi alla presidenza del Consiglio.
La sinistra progressista non perdeva l'occasione di estrapolare da ogni dichiarazione dell'ex premier almeno una parola che potesse essere usata come strumento per confutare e sbugiardare il Cavaliere. E così è successo anche quella volta. Quando la parola che la sinistra usò come arma ( ma anche come viatico per chiedere le dimissioni di Berlusconi) fu "villa".
Quando l'allora premier arrivò a Lampedusa, asserendo di risolvere l'emergenza, come segno di vicinanza e solidarietà nei confronti degli isolani annunciò di comperare una villa. Apriti cielo. Come per incanto, il dibattito politico ebbe come unico punto focale il proclama di Berlusconi. I problemi dell'isola, le tematiche dell'immigrazione, le tragedie degli sbarchi divennero quasi temi di secondo piano, facevano da sfondo all'unico vero obiettivo: usare la villa per attaccare Berlusconi e dargli del bugiardo.
A Ballarò, la trasmissione di Floris, non si perdeva occasione per fare ironia sulla promessa del Cavaliere. Walter Veltroni azzardò addirittura una richiesta di dimissioni (tanto per fare il paio con quella ostinata e ossessiva di Bersani), mentre l'ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli giurò che quella di Berlusconi era una balla. Come mai tanta sicumera? Perché Mieli conosceva quella che definì "una delle più belle ville dell'isola", conosceva anche il proprietario e quindi era certo che fosse una menzogna.
Peccato che, prima ci fu il preliminare di vendita (ignorato dai soloni della sinistra) e adesso, a far da contraltare al popolo dei miscredenti e dei dubitatori a senso unico, c'è la dichiarazione dei redditi del Cavaliere. Insomma, ci sono i fatti.
Ma la cosa non era una novità. Già il 16 giugno scorso, Berlusconi aveva annunciato che "il 28 giugno 2011 stipulerò il rogito della villa che avevo scelto sull'isola, che è stata sdemanializzata. C'era questo impiccio ed è stato tolto di mezzo dai proprietari. Così sarò un lampedusano anch'io".
La villa Due Palme, oltre al problema demaniale e alle sue non proprio perfette condizioni, presentava l'inconveniente della vicinanza all'aeroporto, con conseguenti rumorosi sorvoli di aerei. Insomma, non proprio una delle ville più belle di Lampedusa, come disse Mieli a Ballarò.
Il 21 settembre 2011 si scatenò anche l'Italia dei Valori, che presentò "un'interpellanza urgente al ministro Maroni" e Fabio Evangelisti, vicepresidente vicario dei deputati di Idv, intervenne nell'aula della Camera dichiarando: "Molti ricorderanno quando il presidente Berlusconi volò a Lampedusa con mirabolanti promesse: comprerò casa qui, faremo una zona franca...
ogni promessa è stata disattesa".Chissà come mai allora, nella dichiarazione dei redditi dell'ex premier risulta l'acquisto della villa di Lampedusa, comprata nel giugno 2011. Chiedere a Veltroni, Floris, Idv e Mieli.
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