La violenza dei collettivi rossi: a La Sapienza lanciano spazzatura sui militanti di destra

Le immagini riprese dallo stesso collettivo di sinistra mostrano prima il bullismo nei confronti dei militanti di Azione universitaria e poi il lancio contro di loro della spazzatura

La violenza dei collettivi rossi: a La Sapienza lanciano spazzatura sui militanti di destra
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Le università si confermano ancora una volta roccaforti della sinistra estrema. Nulla è cambiato dagli anni Settanta, quando i collettivi rossi spadroneggiavano indisturbati. I figli e i nipoti dei Sessantottini si trovano nella stessa situazione, convinti che scuole e università siano luoghi di loro dominio. Non può esistere altro che la propaganda rossa nella loro mentalità, non ci può essere altro che l'indottrinamento di stampo comunista nelle università. Qualunque sigla, qualunque collettivo, che non sia allineato viene tacciato di essere fascista e come tale subisce bullismo, violenze e angherie, l'ultimo caso si è verificato all'università La Sapienza di Roma, dove il banchetto del collettivo di Azione universitaria, è stato attaccato dai soliti poco democratici collettivi di sinistra.

Due militanti del collettivo dichiaratamente di destra si trovavano accanto al banchetto che, normalmente, le organizzazioni presidiano per cercare nuovi iscritti o per informare sulle proprie attività. Niente di strano o di illegale nelle università italiane, dove di banchetti come questi se ne vedono quotidianamente. La differenza è che quelli dei collettivi rossi, che sono la maggior parte, non vengono aggrediti. Dal profilo social del collettivo "Collettiva di Via Salaria Sapienza", che si definisce uno "spazio transfemminista, antifascista, antirazzista, ecologista, antispecista e antiabilista" sono stati pubblicati alcuni video eloquenti di quanto l'attivista di Azione è stato costretto a subire.

"La Sapienza continua a legittimare la presenza di liste fasciste all'interno dell'università", scrivono in un primo video che riprende il piccolo banco allestito con una bandiera. Nella seconda storia, sopra i due militanti e il banchetto compare una scritta su uno striscione: "Azione fascista". Il tutto con tanto di sfottò rappresentato da una emoticon con un bacio e la scritta: "Non staremo a guardare". Ma non è finita qui, perché viene pubblicata anche una terza storia, probabilmente successiva alla rimozione del primo striscione, in cui su un cartellone si legge: "Azione fascisti". In aggiunta la scritta di accompagnamento: "Se ce ne levate uno ne attacchiamo un altro".

Quindi, l'apice del bullismo da parte di coloro che si reputano democratici.

Nascondendosi da dietro una finestra, con il rischio di colpire uno dei militanti che si trovava accanto al banchetto, o forse era quello l'obiettivo, un esponente del collettivo rosso ha lanciato dall'alto un sacchetto di spazzatura sul banchetto di Azione universitaria: "Alle liste monnezza rispondiamo con la monnezza". Il tutto nel silenzio dell'amministrazione universitaria che, evidentemente, permette l'abdicazione della democrazia in favore della dittatura rossa.

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