Si alzano i toni dello scontro politico e, di conseguenza, si alzano anche quelli della dialettica. Nel momento in cui la politica viene trasformata in un ring e vengono mosse accuse e auguri che esulano dalla normale discussione, si dà la stura a una selva di attacchi scomposti anche da chi politica non fa. Dovrebbe saperlo bene chi frequenta il parlamento e le sedi istituzionali come Maria Elena Boschi e, per quanto gli attacchi e le minacce personali non siano giustificati, giustificabili, e debbano essere condannati in maniera bi-partisan sono prevedibili.
Tutto nasce dall'intervento in Aula di Boschi, che ha duramente attaccato il governo in quanto, a suo dire, non starebbe facendo abbastanza per la parità di genere nel sistema giudiziario. "Abbiamo solo chiesto che il governo, nel dare attuazione alla riforma costituzionale, potesse salvaguardare il principio della parità di genere nella designazione dei componenti del Csm, richiesta fatta senza entrare nel merito del sorteggio, che non condividiamo, e senza toccare l’impianto della riforma", dice Boschi alla Camera. Quindi, dopo aver sostenuto che questo è inaccettabile, soprattutto per un governo che vede alla guida una donna, ha concluso: "Madeleine Albright diceva che c’è un posto speciale all’inferno per le donne che non aiutano le altre donne, non so se sarà l’inferno ma spiace anche che le colleghe di maggioranza abbiano rinunciato a questa battaglia sulla parità, abbassando la testa e chiudendo la bocca. Stanno perdendo l’occasione di fare la cosa giusta".
Augurare, seppur per interposta citazione, l'inferno alle donne della maggioranza e al presidente del Consiglio non è un comportamento politicamente etico. E che oggi Italia viva alzi la voce contro Fratelli d'Italia, parlando di "metodo" e accusando il partito di "odio, gogna, sessismo" appare quanto meno stridente. "Se pensate di fermarci vi sbagliate, non ci fate paura", attacca il partito di Matteo Renzi, che cerca di passare dalla parte della ragione dopo aver acceso la miccia. È un comportamento tipico quello di lanciare il sasso e nascondere la mano, provocare sapendo che ci sarà sempre qualcuno che cade nelle provocazioni.
È giusto segnalare e denunciare chi supera la linea del rispetto, chi minaccia e insulta, perché non è ma questa la strada giusta. Ma sarebbe anche corretto che chi oggi grida al vittimismo si fermasse e si facesse un esame di coscienza. Anche perché, gli odiatori sono ovunque, e sono purtroppo bipartisan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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