Vogliono okkupare la Rai e mettere il bavaglio

Questa settimana ci occupiamo del caso Rai e della censura. Non solo delle proteste sotto le sedi regionali della Tv di stato ma anche delle proteste contro le presentazioni dei libri come accaduto a Roma

Vogliono okkupare la Rai e mettere il bavaglio
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

Ebbene sì, i compagni ora vogliono occupare la Rai, la Tv di Stato. Anzi, vogliono riprendersela. A tutti i costi! Ai democratici sinistri non va proprio giù che a gestirla siano uomini e donne indicate dal governo di Giorgia Meloni. Come sempre accaduto, anche in passato chi vince distribuisce le carte. E loro, le carte, (giustamente) le hanno passate.

Tutto ciò, però, ai democratici sinistri non piace e così hanno fatto partire la campagna di occupazione. Un bombardamento mediatico continuo. In prima fila c’è lei, la segretaria Dem che, nei giorni scorsi, armata di megafono, ha urlato il suo dissenso sotto le finestre (chiuse causa Sanremo) di Viale Mazzini. Poveretta, urlava al vento.

"Basta con TeleMeloni" - ha detto la segretaria Elly Schlein - "Ci sono alcuni principi fondamentali su cui dobbiamo unire le nostre forze. Lo dobbiamo fare per l'indipendenza del servizio pubblico che è di tutti e per difendere la libertà di stampa. Basta con TeleMeloni e con un servizio pubblico svilito a essere portavoce della propaganda di questo governo. E basta con gli attacchi al giornalismo d'inchiesta da parte di questo governo".

*ASCOLTA IL PODCAST E LE INVETTIVE DI ELLY SCHLEIN*

Dice lei, proprio lei, la segretaria del partito che negli anni ha monopolizzato il servizio pubblico. Serve coerenza e anche coraggio. Ma lei ne ha, da vendere.

Ma tutto ciò rischia di aumentare il livello di odio, ad esasperare gli animi già esasperati. È bastata la scintilla Ghali e Dargen per far scoppiare l’incendio. Uno sparuto gruppo di kompagni ne ha approfittato subito per fare caciara e, sulla scia di Elly, con violenza, ha provato a forzare il cordone di sicurezza della polizia messo a protezione della sede Rai di Torino e Napoli. Dopo aver istigato gli agenti e avendoli spinti con ferocia si sono lamentati del trattamento. Vittime di un regime a loro dire che, non solo gestisce la Tv di Stato, ma anche la polizia usata per censurare la loro protesta. Un film.

Da quando i comunisti, i compagni di potere al popolo, si ergono a vittime? È proprio vero, non ci sono più i comunisti di una volta. Di fascisti sicuramente non se ne vedono, altrimenti per i kompagni sarebbe finita diversamente. E, a causa di questo odio dilagante, il dirigente Rai Roberto Sergio è finito pure sotto scorta. Vi rendete conto? Non solo la Rai, anche le presentazioni dei libri sono un problema per i sinistri. Proprio così! Può dirci qualcosa Francesco Giubilei che voi, amici de ilGiornale, conoscete bene.

*ASCOLTA LA TESTIMONIANZA DI FRANCESCO GIUBILEI*

Durante la presentazione del libro 7 Ottobre un gruppo di invasati pro Palestina ha pensato bene di protestare e dissentire. Assurdo! Relatori costretti ad entrare dal retro e gli ospiti a disagio per la quantità massiccia di polizia presente sul posto per garantire la sicurezza.

Neanche fossimo negli anni 40. Ma vi rendete conto? Bisogna mettere un freno. Ora, subito! Questo stato delle cose non va affatto bene e preoccupa. Altro che i saluti romani, qui a fare paura sono i pugni chiusi. Peccato che nessuno se ne accorga.

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