Filomena Mastromarino, in arte Malena, è pugliese, classe 1983. Definita tra le migliori attrici hard italiane, Malena si dedica, ancor prima che allo spettacolo, al mondo della politica. Ha iniziato la sua carriera tra le fila del Partito Democratico. Da due anni ha detto basta al porno. Il porno è «peccato» e troppo pericoloso.
Come è stata la tua infanzia?
«Piena d'amore. Ho sempre ricevuto dalla mia famiglia un'educazione abbastanza rigida. Poche regole ma chiare».
Dimmene qualcuna.
«Divieto assoluto di dire parolacce e assoluto rigore nello stare seduti a tavola. Fino ai sei anni sono stata seduta sul seggiolone per stare composta e alla stessa altezza dei grandi».
Hai ricevuto un'educazione religiosa?
«Molto. Ma per volontà personale. La mia famiglia non mi hai mai imposto nulla».
Da ragazza come immaginavi il tuo futuro, cosa avresti voluto fare da grande?
«Sognavo di fare la maestra. Amavo tantissimo leggere e studiare. Anche quando frequentavo il catechismo la fede la studiavo come una scienza. Non la vedevo come un mistero ma come una realtà».
Sei molto credente?
«Io credo tantissimo. Pensa che in adolescenza ho addirittura pensato di farmi suora. Invece di uscire con gli amici il sabato andavo al catechismo».
Volevi prendere i voti?
«La fede e la religione per me erano tutto».
Poi cosa ti ha fatto cambiare idea?
«Ricordo di essermi innamorata di un ragazzo. La sensazione è stata talmente bella da aver capito che non potevo rinunciare a quelle emozioni. Anche se oggi penso che se mi fossi fatta suora starei sicuramente meglio».
La tua fede però non è mai mutata.
«Mai. Io devo solo alla fede l'avere mia madre oggi accanto a me».
Perché ti si è rotta la voce dal pianto?
«Perché mia madre tempo fa ha avuto un tumore al seno, fortunatamente superato, e oggi si è ripresentato. Non al seno. Soltanto la fede mi sta aiutando a superare questo difficilissimo momento di paura. Siamo in attesa di una risposta. Prego tutto il giorno, tutti i giorni, affinché possano dirci che è benigno».
Facciamo un passo in avanti. Come entra il porno nella tua vita?
«Prima di arrivare al porno ci tengo a dire che per me la perdita della verginità è stato un passo importante che non ho vissuto con leggerezza. Solo dopo un anno di fidanzamento feci quel passo. Ho sempre considerato la verginità un valore importantissimo. Era sacra».
Poi cos'è accaduto?
«Ogni scelta che ho fatto nella mia vita, ripensandoci adesso, è stata l'opposto di quello che il cuore mi diceva di fare. Una sorta di ribellione».
A cosa volevi ribellarti?
«A quel fai questo perché sei portata. Fai il liceo classico perché sei portata. E ho fatto lo scientifico. Non mettere gonne corte».
Anche il porno è stata una ribellione?
«Credo che il porno sia stato uno sbaglio e sono certa di aver già pagato».
Ti sei pentita?
«Avrei dovuto riflettere di più. Mi sono fatta trascinare dal gioco. Mi sono fatta male da sola come donna».
Spiegami meglio.
«Avevo una relazione con un uomo di cui non ero ufficialmente la donna, ero l'altra, quindi nella mia testa è scattato questo: Visto che non posso essere tua sarò degli altri. Da quel momento il porno entra nella mia vita».
Come lo hai detto ai tuoi genitori?
«Non glielo ho detto. Lo hanno scoperto dalla tv. Non volevo essere fermata e non volevo dare a mia madre la responsabilità, nei confronti di mio padre che da diciassette anni vive all'estero, di non avermi fermata».
Perché dopo anni di grandissimo successo hai detto basta?
«Non mi piaceva più ciò che accadeva intorno all'ambiente del porno. La trasgressione è bella se vista come alternativa. Era diventato tutto un'esagerazione. Non era più un vizio ma un peccato. E mi sentivo responsabile di un sistema».
Quale sistema?
«Quello di illudere povere ragazze che un giorno sarebbero diventate come me. E io mi sento in colpa per questo. È un mondo pericoloso».
Di quale pericolo parli?
«Di non tornare a casa. Tu esci, vai a lavorare e poi torni sola. Nessuno ti riaccompagna. Una volta uscita dal set nessuno si preoccupa più di te. Non c'era umanità».
Hai vissuto anni di enorme successo. In quel periodo cosa ti mancava di più ?
«La possibilità di avere un uomo al mio fianco. Qualsiasi uomo mi vedeva sempre come Malena non come Filomena. Di Filomena non fregava nulla. Volevano Malena sex symbol e senza il sex era come se non fossi niente».
Hai avuto anche un trascorso politico nel Pd.
«Delegata nazionale dell'Assemblea del Pd. Serviva una quota femminile. Mi è stato dato un ruolo che nemmeno ho chiesto. Un ruolo che poi è diventato scomodo quando sono diventata Malena. Appena ho comunicato che facevo porno mi hanno chiesto di dare le dimissioni».
Schlein o Meloni?
«Meloni. Mi piace come rivendica il valore dell'italianità e la difesa della famiglia tradizionale».
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