"Volgare e sessista". Scoppia la bufera sulla vignetta choc del Fatto

Polemica sulla vignetta di Natangelo. La Meloni: "Allusioni indegne". La Russa: "È spazzatura". FdI in pressing su Travaglio: "Se ne assuma la responsabilità"

"Volgare e sessista". Scoppia la bufera sulla vignetta choc del Fatto

Una vignetta di pessimo gusto sparata direttamente nella prima pagina odierna del Fatto Quotidiano. A firmare l'attacco al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, è stato il solito Natangelo che dovrebbe sapere che decoro e rispetto dovrebbero essere principi saldi anche quando si fa satira. E, mentre si resta in attesa di una condanna da parte di Elly Schlein, il centrodestra ha duramente attaccato il quotidiano invitando Marco Travaglio ad assumersene la responsabilità. Ma proprio il direttore, interpellato dall'Ansa, non fa passi indietro: "Non posso passare il mio tempo a spiegare le battute a chi non le capisce".

La vignetta choc

Nel disegno sono ritratti al letto un uomo di colore e una donna al letto insieme con tanto di descrizione iniziale: "Obiettivo incentivare la natalità. Intanto, in casa Lollobrigida...". L'uomo di colore si rivolge alla donna e le chiede: "E tuo marito?". Lei gli risponde: "Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica". Evidentemente il quotidiano di Marco Travaglio voleva ironizzare sulle parole di Francesco Lollobrigida, ma è andato oltre e ha invaso quella che rappresenta la sfera privata tra l'altro tirando in ballo la moglie del ministro dell'Agricoltura (sorella di Giorgia Meloni).

L'indignazione della Meloni

Non è tardata ad arrivare la reazione di Giorgia Meloni, secondo cui la sorella Arianna è stata sbattuta in prima pagina "con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico".

Il presidente del Consiglio ha fatto notare che il silenzio di chi crede di avere una presunta superiorità morale "dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati". "Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi 'buoni'", ha scritto Meloni sul proprio profilo Facebook.

La bufera sul Fatto

Ignazio La Russa ha rivolto solidarietà ad Arianna Meloni e a Francesco Lollobrigida: "C'è un limite a tutto, anche all'indecenza". Per il presidente del Senato quella pubblicata da Il Fatto Quotidiano non può essere definita una vignetta divertente o satira: a suo giudizio si tratta solamente di una vera e propria "spazzatura dalla quale tutti dovrebbero prendere le distanze".

Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha parlato di "schifosa vignetta" e ha rivolto un abbraccio ad Arianna Meloni: "Non leggo mai quel concentrato di odio, falsità e pregiudizio. Solidarietà, Ari: 'stanno a rosicà!'". Anche Gennaro Sangiuliano si è unito al coro di solidarietà verso Arianna Meloni e l'esponente del governo, dicendosi "scandalizzato" da quanto pubblicato sul giornale.

Per Tommaso Foti la vicenda dimostra le problematiche che Il Fatto Quotidiano avrebbe con la satira. Nello specifico la vignetta viene bollata come "squallida, volgare e sessista". Priva di ogni elemento in grado di suscitare una risata. Da qui l'appello non solo all'opposizione - in particolar modo a Partito democratico e Movimento 5 Stelle - ma anche ai "benpensanti" e al "mondo femminista". Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati ha invitato Travaglio ad assumersi "la responsabilità di quanto il suo giornale pubblica".

Il senatore Lucio Malan, capogruppo di FdI a Palazzo Madama, ha denunciato che la sinistra confonde la satira con l'offesa volgare: "La vignetta pubblicata stamattina dal Fatto Quotidiano è un'oscenità che colpisce un ministro e la sua famiglia, senza far ridere". La delegazione di Fratelli d'Italia-Ecr al Parlamento europeo ha difeso la satira pungente e irriverente, ma ha fatto notare che la vignetta in questione "sconfina vergognosamente nell'insulto e nell'offesa".

Secondo Maurizio Lupi sarebbe doveroso e opportuno un intervento della sinistra a difesa di Francesco Lollobrigida e Arianna Meloni, visto che il fronte rosso è sempre pronto a puntare il dito contro il centrodestra facendo l'analisi semantica di ogni dichiarazione. "La vignetta è disgustosa e volgare, offende non solo Arianna e Francesco Lollobrigida, ma tutte le persone che credono nella politica come confronto sui temi e come servizio al Paese", ha affermato il capo politico di Noi moderati.

Da parte di Maria Elena Boschi è arrivata una nettissima presa di posizione contro la vignetta del quotidiano. La deputata di Italia Viva ha sottolineato le distanze dalla linea di Lollobrigida, ma ha definito "disgustoso" il tentativo di satira: "È il solito vergognoso stile del giornale di Travaglio che aggredisce le persone e le famiglie". Le ha fatto eco Carlo Calenda di Azione: "La 'vignetta' del Fatto fa schifo. Nè più, nè meno. La satira in questo caso non c'entra proprio nulla. Si tratta di volgarità pura e semplice. La mia solidarietà e quella di Azione alla presidente del Consiglio e a sua sorella Arianna".

Per Simona Malpezzi, senatrice del Partito democratico, la vignetta contro Arianna Meloni "trasuda sessismo e volgarità". Ha pertanto espresso solidarietà "perché il rispetto delle donne e della loro dignità è un fatto politico che ci riguarda tutti".

Anche secondo la deputata Debora Serracchiani la vignetta è "sessista e offensiva". Su Twitter è intervenuta pure Michela Di Biase del Partito democratico: "La vignetta del Fatto Quotidiano contro Arianna Meloni è vergognosa, sessista e misogina".

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