Duro scontro a Quarta Repubblica tra il viceministro Galeazzo Bignami e Debora Serracchiani sul tragico naufragio di Crotone. Le posizioni in campo sono chiare: da una parte c'è la sinistra che punta il dito contro la Guardia Costiera, contro i presunti ritardi nei soccorsi e - di conseguenza - contro il governo e il ministro Piantedosi. E dall'altra ci sono gli esponenti dell'esecutivo che rigettano al mittente tutte le accuse, parlando di tragica fatalità.
Le indagini interne tra la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, oltre forse agli accertamenti della magistratura, permetteranno di rendere più chiara la questione. Intanto però la politica litiga sulle responsabilità politiche dei 70 morti di Crotone. "Li hanno lasciati morire? È questo che intendete? C'è un sotto testo", dice Giuseppe Cruciani rivolto al capogruppo del Pd. "A me pare evidente che Serracchiani sta enunciando la dottrina Schlein secondo cui il tema dei migranti diventa un problema quando queste persone sono in mare vittime degli scafisti: è stato applicato per 10 anni ed è costato migliaia di vite in mare. Poi c'è l'approccio del governo Meloni secondo cui occorre creare le condizioni di prosperità nei Paesi di partenza per evitare" che si mettano in viaggio. Ed è qui che scatta la lite.
La provocazione della Serracchiani infatti è chiara, la ripete più volte: "E una volta che stanno in mare" cosa fate? "Le vite vanno salvate". Bignami si altera: "Voi guardarmi negli occhi che noi non abbiamo voluto salvare quelle persone? Noi in mare li salviamo: è quello che sta facendo la Guardia Costiera".
Insiste l'esponente dem: "Vogliamo chiarezza su quello che è successo: non è normale che siano morte quelle persone a 100 metri dalla spiaggia, non è normale che nessuno sia intervenuto". Ribatte Bignami: "Mi hai fatto una domanda, mi fai rispondere? O ti da fastidio la risposta?". Nicola Porro, alla fine, è costretto a togliere i microfono a entrambi i contendenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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