Le intuizioni di un architetto di genio

Per la seconda volta la mostra d'estate delle Scuderie del Quirinale s'incentra, come anno scorso con le foto del regista Wim Wenders, sull’attività secondaria di un artista. È il caso dei disegni, sculture e ceramiche dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Un’architettura la sua che coniuga cemento, cristallo e grandi specchi d’acqua per dare la sensazione di essere immersi in un paesaggio di sogno. Tra le sue opere più celebri figurano la Città delle arti e della scienza di Valencia, gli impianti sportivi di Atene per le ultime Olimpiadi, e il ponte Alamillo di Siviglia. Uno dei quaranta ponti realizzati del centinaio progettati. L’ultimo sarà il tanto discusso quarto ponte sul Canal Grande a Venezia. «Costruire a Venezia è uno degli onori più grandi che si possa avere in vita, ma non è facile», dice. Tra i suoi progetti figura anche la Città dello sport di Tor Vergata, che dovrebbe essere completata per gli Europei di nuoto del 2009. A parte una piccola sezione a sé stante con alcuni plastici degli impianti di Tor Vergata e quaderni di disegni e schizzi, si parla solo in modo indiretto, la mostra propone disegni ad acquerello, l’occhio che richiama quello davanti al Museo delle scienze di Valencia, figure pure, nudi in movimento, appunti a matita nei taccuini da viaggio e sculture geometriche ed elementari che richiamano forme architettoniche. Cubi in legno, acciaio, marmo, retti da tiranti, sovrapposti, colonne di bronzo che girano su se stesse, onde che pulsano, fontane mosse dal vento. E sulla terrazza delle Scuderie, dove la sera si potranno seguire film legati all’architettura, una scultura che come un’onda sembra respirare e muoversi col vento. «Dietro le opere c’è un lavoro di ricerca artistica che dura da 30 anni», dice Calatrava che mette a nudo così il suo laboratorio segreto di disegno.

Come gli uomini del Rinascimento che non facevano distinzione fra pittura, scultura, architettura, pensa che solo la creazione artistica riesca a dare alla parte funzionale e costruttiva una qualità emozionale. Al centro l’organismo umano. E la continuità natura-cultura dà all’opera di Calatrava una atemporalità che la situa all’estremo opposto della moda. Fino al 2 settemre.

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