Inutilizzati 37 milioni destinati alla capitale

Le responsabilità del Comune: ancora disattesa la legge sugli alloggi di edilizia sociale

Sabrina La Stella

«Qualche casa in più e qualche concerto in meno». È l’auspicio che arriva da più parti dopo l’accordo raggiunto ieri sulla proroga degli sfratti. Il decreto, che sarà varato formalmente martedì prossimo, blocca per altri 6 mesi le procedure esecutive. Tempo entro il quale il Campidoglio dovrà attivare il volano delle risorse di sussidio, già messe a disposizione dal governo dal 2005 (DL.86/05). All’indomani dell’incontro con Confedilizia, inquilini, sfrattati e piccoli proprietari, il ministro Gianni Alemanno, candidato a sindaco della Capitale, ha proposto una bozza di provvedimento che riguarda tutte le grandi città, e destinato agli over 65, all’handicap, o al basso reddito. «L’ultimo dei passi del governo - ha spiegato Alemanno - per consentire anche al Campidoglio di mettere in campo i 104 milioni di euro già stanziati nel 2005 e che giacciono inutilizzati al ministero delle Infrastrutture». Di questi, 37 milioni sono infatti destinati al Comune di Roma, dove attualmente 3.100 cittadini (di cui 2000 anziani e 1100 disagiati) sono sotto sfratto. Sono poi in corso nuove procedure per altre 12.000 famiglie. Gli strumenti suggeriti dal nuovo testo sono molteplici: il buono casa del valore di 6.000 euro l’anno per ogni nucleo sotto sfratto e 5.000 per quelli che non hanno un contratto d’affitto e che, per almeno 18 mesi, si appoggiano da parenti e amici. A Roma sono 30mila le famiglie che hanno fatto domanda per partecipare al bando Erp, mentre sono 2.500 quelli che percepiscono il contributo mensile per l’assistenza alloggiativa e 10.000 usufruiscono del buono casa. Mentre è ancora disattesa la legge sulla «realizzazione di programmi speciali per gli alloggi di edilizia sociale» secondo un programma già concordato con il comune capitolino (DL 86/05). Ciò perché «Roma non ha ancora individuato le aree destinate all’edilizia agevolata - spiega il segretario regionale Udc Luciano Ciocchetti -. Su queste aree gravano impedimenti di natura ambientale. Così, in mancanza di queste aree nel nuovo piano regolatore - prosegue - l’Ater non ha ancora potuto attuare i programmi di edilizia sovvenzionata». Una situazione che ricade sull’offerta di case pubbliche da assegnare, «ancora insufficienti e, quando non occupate, oggetto di commercio illegale». In attesa di un piano del Campidoglio, la giunta Storace aveva già predisposto i fondi: oltre mille milioni di euro (219,6 milioni per le Ater e 848,9 per l’edilizia convenzionata). E ancora, 109 milioni di euro per l’acquisto di alloggi e 345 per realizzare piani integrati, contratti di quartiere e programmi di recupero urbano.

Gran parte di queste somme riguardavano il Comune di Roma «proprio per la particolare e grave emergenza abitativa della Capitale» - aveva sottolineato l’allora governatore Francesco Storace. «Per la maggior parte non utilizzate per la mancata individuazione di aree» aveva lamentato.

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