Io, la prima donna a urlare i gol in tv

Giulia Mizzoni ha violato l'ultimo fortino maschile: su Sky ha fatto la telecronaca di una partita di Champions League

Io, la prima donna a urlare i gol in tv

Giulia Mizzoni, 27 anni, bella presenza, romana, giornalista di SkySport, martedì scorso è stata la prima donna in Italia a fare una telecronaca di una partita di Champions League: Genk-Bayer Leverkusen; non proprio Milan-Barcellona, ma l’importante è cominciare...

«Ho coronato un sogno, sono felicissima».

Scommetto che Fabio Caressa sta già rosicando...

«Ma no, è stato carino. Mi ha subito incoraggiata».

Non è che le ha consigliato di darsi ai fornelli, magari con un programma tipo Cotto e mangiato?

«In caso di necessità, so anche cucinare».

In Sicilia dicono femmina cuciniera pigghiala pe’ mugliera... Ma torniamo alla sua passione per il calcio. Quand’è nata?

«Intorno ai 14 anni. Prima giocavo con le bambole. Poi ho scoperto il pallone. È stato un amore a prima vista».

E loro - gli amichetti maschi - come hanno reagito?

«Mi guardavano un po’ diffidenti. Del resto anche mia madre era scioccata».

Giustamente scioccata!

«Una volta mi trovò che guardavo in tv una partita di serie B. Rimase senza parole».

Aveva ragione, la mamma: il football è roba da uomini. Come ti sei permessa di entrare nel nostro mondo?

«Ah ah ah (risate)...».

Guarda che la cosa è serissima, tu forse sottovaluti la potenzialità socialmente destabilizzante del tuo successo come telecronista...

«Effettivamente c’è chi mi critica e chi mi riempie di complimenti».

Senza contare che, per fare il telecronista di calcio, bisogna avere una certa padronanza di linguaggio. Ad esempio, durante, la partita Genk-Bayer Leverkusen, hai mai detto “il pallone fa la barba al palo“?».

«Ecco, questa della “barba al palo“ è una frase che non direi mai...».

E certo che non la diresti, sei una donna. Al massimo potresti dire che il tiro “fa la ceretta al palo“»...

«Sarebbe una novità. Le frasi stereotipate del linguaggio sportivo non le tollero».

E il grido dei telecronisti brasiliani che vanno avanti per 5 minuti di seguito con il loro pallosissimo golassooooo?

«Anche in Italia c’è chi li scimmiotta. Ma non è il mio stile. E poi l'urlo di una femmina in tv sarebbe davvero fastidiso».

Beh, a voler essere pignoli, è «fastidioso» anche che una donna commenti una partita di calcio...

«Certo che è una bella responsabilità. Bisogna dimostrare di essere più bravi degli uomini».

Ora non te ne uscirai con la solita tiritera che per voi donne è sempre tutto più difficile?

«Per carità, non faccio la vittima. Anzi, tengo sempre ben presente quello che mi dice il mio direttore, Massimo Corcione: «Sei una donna, e non devi mai fare finta di non esserlo“».

Parole sante!

«Come quelle pronunciate da un mio docente di giornalismo, attuale firma di prestigio del Giornale: «Non è che tu puoi fare la giornalista, tu devi fare la giornalista!»

Caspita, che frase solenne. Comunque quel docente è stato profetico. Ce l’hai fatta a diventare una giornalista famosa».

«Attualmente sono solo praticante».

Sì, ma con ottime - e meritate - prospettive di carriera.

«Incrociamo le dita».

La coppia Caressa-Bergomi ha ormai fatto il suo tempo, vada a bersi un tè caldo. Ai prossimi Mondiali di calcio in Brasile, biglietto prenotato per Giulia Mizzoni. Per SkySport, sarebbe un vero golassooooo!

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