"Io e Gigi D’Alessio? Come Marilyn Manson insieme a Orietta Berti"

La cantante sembra un’altra: pacata, dolce, riflessiva E in forma: "Macché ritorno. Non me ne sono mai andata". E su Gigi D'Alessio: "Mai sentita la sua musica. E facciamo coppia..."

"Io e Gigi D’Alessio? Come Marilyn Manson insieme a Orietta Berti"

nostro inviato a Sanremo

Imprevedibile. Sempre. Anche ora: la Berté che non t’aspetti è pacata, riflessiva, persino dolce. Di solito spacca tutto: fuori dal palco, alberghi compresi. Stavolta no, è in formissima e sul palco canta come deve fare una lady del pop rock. Merito suo. E merito di Gigi D’Alessio che un giorno s’è inventato di formare la coppia più pazza del Festival. E ha deciso di diventare il suo pigmalione, roba che non si vedeva da quel dì, nel mondo egoista della musica italiana. Come dire: il titolo della canzone, Respirare, vale anche come riassunto della nuova vita di Loredana Berté. E lei l’affronta manco fosse una debuttante: col fiato sospeso. Fino alla prossima sfuriata.

Signora Berté, durante le prove qui all’Ariston un tecnico del mixer ha detto: è una forza della natura.
«È vero. Ma dov’è la novità?».

Ritorna a Sanremo. Nel 2008 era stata squalificata perché Musica e parole non era inedita, dicono.
«Macché, era inedita. Ho ancora i premi a casa ed è come se avessi vinto ufficialmente. Quell’anno ebbi anche la copertina di Sorrisi e Canzoni come da decenni si fa con i vincitori».

Tanti dicono: finalmente la Berté ritorna sulle scene.
«Il mio non è un ritorno».

Beh, così pare.
«Non sono mai andata via. Ho soltanto smesso di fare dischi perché i dischi non vendono più. Ma sono sempre qui, quest’anno, poi, sono stata anche spesso in tv».

Però nessuno si aspettava di vederla al Festival con Gigi D’Alessio.
Qualcuno ha pure detto: il diavolo e l’acqua santa.
«Siamo come Marilyn Manson e Orietta Berti».

Gigi Berti e Loredana Manson.
«Le nostre diversità sono il nostro punto di forza. Le coppie che resistono sono quelle che si compensano».

Ma lei ascoltava le canzoni di D’Alessio prima di incontrarlo?
«No, non conoscevo la sua musica. Però il suo nuovo album, Chiaro, mi piaciuto».

Come vi siete incontrati?
«Renato Zero gli ha lasciato il mio numero di telefono. Ci siamo parlati, mi ha proposto di ascoltare il pezzo che aveva scritto pensando a me. Gli ho detto: ok, mandami un DHL».

Un corriere?
«Già. Invece lui mi ha mandato a prendere e poche ore dopo eravamo nello studio di casa sua ad ascoltare il brano».

Magari ha cucinato Anna Tatangelo.
«Sì, abbiamo pranzato insieme. In fondo, seguo da sempre la Tatangelo e mi piace pure quando la vedo a Ballando con le stelle. Ho conosciuto il loro figlio Andrea, bello come il sole».

Nella serata dei duetti, con voi ci sarà Macy Gray.
«L’abbiamo scelta perché lei ha una grande voce, perfetta per Almeno tu nell’universo, pezzo favoloso che piace in tutto il mondo».

Anche se dice di aver smesso di registrarli, tutti si aspettano un nuovo disco.
«Non ho la minima idea di quando uscirà. E non ho la minima voglia di pensarci».

Ci sono artiste che «studiano» da Berté?
«Per essere come sono stata io finora bisogna avere carisma, coraggio, passione. Specialmente se si è donna: il nostro è un Paese maschilista che ci rende tutto più difficile. È come se ci mettessero in naftalina. Quando Seguo X Factor penso: quanti di questi giovani resisteranno?».

D’accordo, ma i nomi?
«Noemi, Emma e Marco Mengoni».

Lo sa che Lady Gaga ha usato un pancione

posticcio come fece lei qui nel 1986?
«Certo».

Avrà pensato che l’ha copiata, vero?
«Caro giornalista, ti sei già risposto alla domanda. Proprio come fa Marzullo».
Capito il caratterino?

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