Gian Micalessin
Adesso nel mirino ci sono gli italiani. O almeno tutti quelli italiani, politici e non, che domani mattina a Roma scenderanno in piazza davanti allambasciata iraniana per protestare contro limpegno del presidente Mahmoud Ahmadinejad a «cancellare Israele dalla carta geografica».
Loffensiva contro i «sionisti italiani» viene inaugurata con un lungo pezzo diffuso da Fars, unagenzia legata alle fazioni più integraliste iraniane che ha incominciato a trasmettere poco dopo la vittoria di Ahmadinejad alle presidenziali. Lagenzia dopo aver spiegato che la dimostrazione è stata voluta e organizzata dalle lobby ebraiche invita tutti gli iraniani a partecipare ad una contromanifestazione che si svolgerà alla stessa ora di domani sotto le finestre dellambasciata italiana a Teheran.
Sempre ieri la Fars ha rilanciato anche il comunicato con cui i Pasdaran, le Guardie della Rivoluzione islamica si schierano al fianco del presidente Ahmadinejad e attaccano nuovamente lo stato ebraico e ne annunciano limminente cancellazione dal mappamondo. Per i pretoriani della Repubblica Islamica, «tutti quelli che difendono i diritti dell'uomo, paesi ed organizzazioni, fanno parte dello stesso disegno colonialista che ha come obiettivo dominare i paesi islamici e i musulmani». Per i pasdaran i «lintifada continuerà fino a quando Israele non sarà cancellato per sempre».
Fanno discutere, intanto, anche le parole di Ali Larijani un fedelissimo del Supremo Leader Alì Khamenei diventato il nuovo Segretario Generale del Consiglio Superiore di Sicurezza Nazionale. Larijani facendo riferimento alla prossima riunione del direttivo dellAgenzia Internazionale per lEnergia Atomica in cui si riesaminerà leventualità di deferire lIran al giudizio del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rilasciato una dichiarazione che suona un po come avvertimento un po come minaccia. Il principale negoziatore iraniano, considerato la voce del Supremo leader, ha infatti detto di prevedere un aumento del prezzo del petrolio fino a 150 dollari al barile «se il direttivo dellAiea deciderà di deferire la Repubblica Islamica al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite». Intanto il Mashlis, parlamento iraniano controllato dalle forze conservatrici, ha già annunciato di esser pronto a limitare i poteri degli ispettori dellAiea in caso di deferimento allOnu. Per farlo il parlamento dovrà limitarsi a votare un decreto con cui blocca lapplicazione dei protocolli al Trattato di Non Proliferazione nucleare. I protocolli determinanti per poter svolgere le ispezioni vennero a suo tempo accettati dal precedente governo senza mai essere ratificati dal Mashlis.
Per meglio spiegare la genesi di quello che viene definito alla stregua di un «complotto sionista» di matrice italiana, lagenzia Fars ha ripreso e rimesso in circolazione una discussa storia su Edoardo Agnelli, il mercuriale primogenito dellAvvocato uccisosi scavalcando il parapetto di un cavalcavia sullautostrada Torino Savona il 15 novembre 2000. Affascinato dalloriente e amante dei viaggi Edoardo Agnelli avrebbe, nella prima metà degli anni 80, raggiunto la città santa di Qom per far visita allayatollah Khomeini. Secondo una lagenzia Fars, Edoardo uscì dallincontro con Khomeini pronto per la conversione allIslam. E sarebbe stata proprio la sua conversione a convincere lAvvocato a diseredarlo. Negli ambienti integralisti diventati i custodi della vicenda, il suicidio di Edoardo Agnelli venne interpretato come la perpetrazione del complotto da parte di un gruppo ebraico deciso ad impedire la sopravvivenza di un erede musulmano. Ora lagenzia Fars ha aggiunto un ultimo capitolo alla leggenda. Secondo il resoconto diffuso ieri, Edoardo venne ucciso per aprire la strada alla successione di Lapo Elkan, ovvero al ramo ebraico della famiglia.
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