Iraq, attentati a raffica: 41 morti

Bagdad - Proseguono le stragi di sangue in Iraq, appena pochi giorni dopo che le truppe statunitensi hanno completato il ritiro dalle città. In una serie di attentati avvenuti a Tal Afar, nel nord del Paese e a Sadr City, lo sterminato sobborgo sciita di Bagdad, sono morte almeno 41 persone. A Tal Afar, 420 chilometri a nord di Bagdad. gli attentatori hanno preso di mira due fratelli che lavorano per le forze di sicurezza: colpito un edificio utilizzato come tribunale aggiunto per gli interrogatori dei sospettati di attentati terroristici. Tal Afar è una cittadina multi-etnica -in cui convivono curdi, turcomanni ed arabi- situato all’estremità nord-occidentale dell’Iraq teatro negli ultimi anni di numerose violenze.

Kamikaze in azione La tecnica dei due attentati, avvenuti a poca distanza l’una dall’altra, è quella ormai nota: un primo kamikaze ha azionato la carica del giubbotto imbottito che indossava; quando è accorsa la gente a portare soccorso, un altro kamikaze si è fatto esplodere in aria. Nessuno dei due fratelli nel mirino è rimasto ucciso, ma tra le vittime - almeno 34 secondo fonti ospedaliere - ci sono molte donne e bambini. Poco prima a Bagdad, in un mercato di Sadr City, una duplice esplosione aveva causato la morte di 7 persone e il ferimento di una ventina. Secondo la polizia, entrambe le bombe erano state nascoste sotto mucchi di immondizia.

Governatore banca sfugge attentato Il governatore della banca centrale irachena Sinan al Shibibi è sfuggito ad un attentato a Bagdad. Due guardie del corpo sono ferite.

Lo riferisce l’agenzia Nina citando fonti di polizia, secondo cui l’esplosione di un ordigno nel quartiere Karrada ha investito il convoglio di auto del governatore. Altre fonti affermano che l’esplosione ha causato la morte di un civile e il ferimento di altre cinque persone, tra cui tre degli agenti della scorta del governatore, rimasto illeso.