Vogliono portare piazza del Popolo in tribunale. Non per denunciare lobelisco Flaminio o le chiese gemelle, è chiaro, ma per puntare il dito contro tutto quello che gira loro intorno: «un bivacco per iniziative multiple»; «una gigantesca occupazione». Il riferimento è alle continue manifestazioni che si avvicendano in uno dei cuori più noti della Città Eterna. E le definizioni, così taglienti, sono quelle di Italia Nostra, che per bocca del presidente capitolino Carlo Ripa di Meana ha annunciato ieri battaglie e ricorsi: «Esporremo alla magistratura penale questo stato di fatto, i giudici decideranno a riguardo». Tra le violazioni principali evidenziate dallassociazione che si batte per la tutela del patrimonio artistico del Bel Paese, cè la continua presenza di enormi gru nella zona. Polemiche anche sul cosiddetto «sviluppo verticale», cioè i grattacieli progettati allEur che non piacerebbero ai romani.
Ad allargare la prospettiva ci ha pensato Pietro Samperi, presidente della commissione Urbanistica dellassociazione, sottolineando mancanze legate sia alla «pianificazione» che a «realizzazioni concrete». «Alemanno - ha spiegato - ha messo in cantiere una serie di grandi e interessanti operazioni che potrebbero risultare determinanti per il futuro di Roma. Ma se non saranno concepite nel quadro di un disegno unitario della città, rischiano di avere conseguenze devastanti». Immediato il riferimento al piano regolatore, di cui Samperi chiede un aggiornamento complessivo, «necessario dopo 10 anni dal concepimento»; al piano strategico della mobilità perché, per esempio, «è necessario il blocco delle procedure per realizzare la linea D, il cui tracciato è da rivedere»; al piano casa e alleccessivo ricorso di archistar venute da lontano, senza privilegiare il dibattito interno. «Italia Nostra - ha aggiunto - propone piuttosto di lasciare spazio a giovani architetti italiani». Non si è fatta attendere la replica del Campidoglio, punto per punto, per bocca dellassessore allUrbanistica Marco Corsini: «Laffermazione di Italia Nostra circa una presunta inattività in campo urbanistico - si legge in una nota - è frutto quantomeno di scarsa informazione, per non dire di disattenzione. Il problema della revisione del piano regolatore ha dovuto fare i conti con l'altrettanto necessaria sua tempestiva attuazione».
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