Nino Materi
Altro che i soliti servizi di colore sul «freddo record». I telegiornali che ieri sognavano di mandare in onda il consueto repertorio da brivido (i giovani che si lanciano le palle di neve, il bimbo che gioca con lo slittino, la signora intabarrata che fa la spesa, la scritta «gelo» sul parabrezza dellauto innevata) sono stati costretti a parlare di cose meno «spettacolari» ma decisamente più problematiche: autostrade difficilmente praticabili, aeroporti operativi in minima parte, scuole chiuse, riscaldamento domestico a scartamento ridotto. Ma è stato il capitolo traffico a presentare la lista più lunga di disagi. Tra le regioni-emblema del caos da maltempo, la Liguria, dove non è bastata l'allerta-neve a evitare la paralisi. E stavolta anche le autostrade sul mare hanno finito per intrappolare per ore camionisti e automobilisti, con la protezione civile impeganata a distribuire coperte e generi di conforto. Nel pomeriggio, dopo che la neve era iniziata a cadere a metà mattinata e che aveva concesso una tregua nelle prime ore del pomeriggio, si sono verificati i problemi più gravi. Sulla A12, tra Sestri Levante e Genova, sono stati chiusi in entrata diversi caselli, per impedire ad altre auto di andare ad allungare la coda che si era formata in direzione del capoluogo. Un centinaio di camion che non poteva più continuare il viaggio per ordine del prefetto di Genova che ha vietato il transito ai mezzi sopra le sette tonnellate e mezzo è rimasto bloccato sulla carreggiata e ha finito per coinvolgere anche centinaia di auto. Una situazione analoga si è verificata anche nello Spezzino, con Tir fermi e automobilisti costretti a raggiungere a passo d'uomo il primo casello utile per uscire. Per cinque ore è stata chiusa la Parma-Spezia, mentre i mezzi pesanti sono rimasti bloccati anche in porto in base all'ordinanza del prefetto. All'aeroporto di Genova, in mattinata sono stati dirottati due voli perché la pista del Cristoforo Colombo era coperta di neve. E scendendo verso sud la situzione non migliora. Una leggerissima spruzzata di neve ha creato ieri pomeriggio grossi problemi sulle strade dei Castelli romani dove dalle 16 si sono formate lastre di ghiaccio che impediscono di proseguire agli automobilisti. La polizia stradale ha così deciso di chiudere per 9 chilometri la via Casilina, per 12 la via Tuscolana e il tratto in salita della via dei Laghi. Inoltre divieto di transito per tutti i mezzi pesanti in alcuni tratti delle autostrade A15, A12 e A7. La decisione è stata presa dal Centro di coordinamento nazionale della viabilità, riunito al Viminale, a causa delle abbondanti nevicate che stanno interessando il nord-ovest dell'Italia.
E puntuale arriva la raccomandazione «a non usare lauto se non è proprio indispensabile»: un avvertimento che ha solo leffetto di far saltare i nervi a chi in auto cè già, e magari si trova nel pieno di una bufera di neve; evidentemente Società Autostrade e Protezione civile restano convinti che la gente si appassioni a prendere lauto «per divertimento» nonostante il tempo da lupi.
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