Certo, non è piacevole ammettere che il cinema del nostro tempo è alla disperata ricerca di un centro di gravità. Ma qualcosa si muove: è il vecchio che avanza, i vecchi bei film, quelli che qualche critico intelligente, ce ne sono, promuove con garbo e competenza. Un nome per tutti, Vieri Razzini, che per letichetta Flamingo Video promuove in questo periodo pellicole come Il fuorilegge, grandioso esempio di noir in perfetto stato di conservazione, Lereditiera o Il prigioniero del terrore. La Fox con Studio Classics ci ha restituito film indimenticabili in magnifiche edizioni. Lo stesso ha fatto la Warner. Peccato che i nomi dei protagonisti dicano poco o nulla ai giovani. Provate a chiedere a un under cinquanta chi erano Tyrone Power, Alan Ladd, Susan Hayward, Errol Flynn, Ray Milland, Cornel Wilde, Lana Turner, Gene Tierney o Fred MacMurray. Certo, la tv trasmette talvolta i loro film, ma nel segreto delle notti bianche di qualche cinefilo nottambulo.
La critica, quasi tutta, si prosterna di fronte a Douglas Sirk, Raoul Walsh, Gordon Douglas, Samuel Fuller, Anthony Mann. Ma i vecchi bei film seguitano ad essere tali. Anche se il bianco e nero spoetizza le giovani leve, impigrite dalla cultura da fast food. Hanno provato a colorizzare persino Casablanca, nel tentativo di annetterlo come capostipite in difetto. Certo, John Wayne è il divo del passato che annovera più titoli nei dvd, una cinquantina, diversi dei quali in uscita ancora oggi, ma se provassimo a domandarci perché avremmo risposte sorprendenti. Come la musica Wayne è passato, eludendo le maglie del severo giudizio della nouvelle critique, così attenta alla questione politica. Lui, lautore di Berretti verdi, si è scoperto che era una brava persona. I suoi film erano spesso diretti da John Ford, equivocato a sua volta malgrado Furore e La via del tabacco.
Ma i vecchi bei film sono ancora lì, a ricordarci la dimenticanza attiva, che una volta ripristinata sa regalare le emozioni di un divismo il cui appeal non tramonta. Lana Turner non avrebbe nulla da imparare da Sharon Stone e Tyrone Power da Orlando Bloom. Ma le uova del serpente prolificano. Oggi viene rimesso sul mercato un film di qualche anno fa, con Gregory Peck, meraviglioso vegliardo, e Danny De Vito, un furetto senza scrupoli. Il titolo del film: I soldi degli altri (1991).
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