Juve e Inter, ora è allarme Champions

Juve e Inter, ora è allarme Champions

D i solito finisce così. Chi brilla in campionato si spegne in coppa Campioni e viceversa, quasi si trattasse di vasi comunicanti. A conferma solenne che la Champions league, da sempre, succhia energie fisiche e nervose anche alle armate che dispongono di sontuose panchine. Lo sanno anche a Londra se accade, nella patria del fair play, quel curioso giochino che dalle nostre parti avrebbe fatto gridare allo scandalo: l’Arsenal ottiene il rinvio della partita di campionato a Portsmouth per l’intervento di un dirigente (David Dein, vice-presidente federale) che accompagna l’arbitro nel sopralluogo. Pensate a cosa sarebbe accaduto dalle nostre parti...
I gunners sono freschi e riposati, insomma. E questo divario accentua i ritardi della Juventus che pare deficitaria proprio sotto l’aspetto fisico, non certo nel talento nonostante l’assenza di Del Piero per infortunio e quella di Nedved per provvedimento disciplinare. In Europa domani sera tocca a Capello l’esame più severo anche perché risalgono alle esperienze inglesi le sue ultime dolorose eliminazioni in coppa Campioni: contro il Liverpool con la Roma (e allora denunciò il problema del doping), contro il Liverpool l’anno passato (e allora gli andò di traverso un gol di Del Piero annullato dall’arbitro).
L’Inter ha la strada spianata verso la semifinale dal sorteggio (il Villarreal non è un oppositore di rango) ma deve ritrovare in fretta i gol di cui ha bisogno senza mettere Adriano in croce per il lungo digiuno o approntare un processo per la risata di Martins, a Parma. Serve più che la ferocia di cui parla Mancini, il contributo decisivo di qualche centrocampista sceso di tono (Cambiasso e Veron) o il recupero del carisma di Figo. Al Milan, dopo la Juve con l’Arsenal, capita in dote il rivale più tosto ma è il più tonico del tris d’Italia. È vero, da sempre i francesi di Lione si arrendono ai quarti ma è anche vero che solo un rigore clamoroso negato l’anno prima diede via libera al Psv Eindhoven.

Non dispongono di Juninho, dalle punizioni proibite, ma fanno ballare la rumba per dinamismo e velocità d’esecuzione. Ed è soprattutto vero che i francesi in attacco schierano il meglio. Si annuncia una serata calda per Nesta al cospetto del colosso Carew.

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