Torino - Il pugno preso dal Genoa c'è stato, ma la Juventus si è rialzata in fretta: Fiorentina battuta 2-1, testa della classifica riconquistata per una notte e morale di nuovo bello alto. Eccola di nuovo. Bella Juve, anche: motivata sempre, ordinata e compatta anche quando subisce il pareggio di Jovetic a inizio ripresa. Soprattutto, Juve che ha trovato il bomber. È stato un Matri bomber show: quarta rete in sette presenze e il posto da titolare che ormai gli spetta di diritto. E invece sono sofferenze per Mihajlovic: «Ci hanno preso a pallonate per un tempo...». Ed è sempre più contestato dai tifosi viola.
Conte spedisce in tribuna Krasic, ma non rinuncia al 4-1-4-1 già visto in più di un'occasione: Pepe, Vidal, Marchisio e Vucinic in appoggio a Matri unica punta, con ovviamente Pirlo a fare da architetto in mezzo al campo. La Juve di rosa shocking vestita comincia a mille: Pepe calcia addosso a Boruc dopo nemmeno cinque minuti, poi Marchisio ne scalda i guantoni e comunque l'inizio è di quelli travolgenti. La Fiorentina, che lascia inizialmente Gilardino in panchina, vorrebbe invece affidarsi all'estro e alla mobilità di Jovetic e Cerci.
C'è invece solo Juve nei primi minuti, anche se Pepe e Vucinic litigano con il pallone nel momento in cui devono calciare in porta. Siccome, però, la Fiorentina proprio non riesce a uscire dalla propria metà campo, arriva il gol quasi immediato: angolo di Pirlo, Vidal calcia in porta (stesso schema visto contro il Genoa), Boruc non trattiene e Bonucci diventa l'ottavo juventino a segno dall'inizio del campionato. E' l'inizio sognato da Conte, alla fin fine: Juve arrabbiata e viola intimoriti. Per di più, senza lo squalificato Montolivo e con un Kharja non così ispirato, la costruzione del gioco da parte dei toscani risulta spesso approssimativa.
La Juve va invece a memoria spesso e volentieri, con Vidal capace di sfruttare bene gli interscambi con Pepe sulla fascia destra e Matri prezioso punto di appoggio in avanti. Per di più Vucinic, non avendo addosso un marcatore fisso, può mostrare quanto sono educati i suoi piedi: grazie a una sua invenzione Pepe si presenta ancora davanti a Boruc, ma il polacco respinge di piede. E comunque la Fiorentina è sulle ginocchia ben prima della mezzora: Storari fa lo spettatore, Boruc continua a guadagnarsi la pagnotta su due conclusioni di destro di Vucinic, a dire il vero sempre un po' molle quando deve battere a rete.
A conferma del tutto, appena prima di metà gara, il montenegrino calcia a lato dopo uno scambio nello stretto con Vidal: si arriva così a metà gara con la Juve su una nuvoletta ovattata e accogliente, mentre la Viola appare davvero squadra di categoria inferiore.
Entra Gilardino (per Cerci), ma dopo 40” è il testone di Jovetic a far compiere la prima parata della partita a Storari. Segnali di vita, perché l'ingresso dell'attaccante biellese permette a Jo-Jo di giocare nel suo ruolo portando a spasso palla e difensori. Detto e fatto: combinazione Gilardino-Vargas e Jovetic ringrazia con una ciliegina che finisce all'incrocio dei pali. In un quarto d'ora, la Fiorentina ottiene lo stesso fatturato prodotto dalla Juve dopo 45' pressoché perfetti. Chiaro che la Juve non ci sta e allora ci pensa ancora Matri: sinistro vincente dopo una percussione folle e testarda di Pepe, venticinque minuti al termine e Signora di nuovo in paradiso. Boruc dice ancora no allo scatenato numero 32 (quarto gol in sette presenze), il resto è controllo nemmeno troppo affannoso.
E per Matri interviste e
dolcezze riservate al migliore in campo. Felice del gol. «Ovviamente, per fortuna c’è stata anche la vittoria. Ha ragione Conte: siamo una squadra nuova, con giocatori forti, ma manca ancora qualcosa per diventare grandi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.