Franco Ordine
Alberto Gilardino aspetta anche la Juve ma rimette il Milan in pole position. I suoi procuratori ricacciano indietro, verso la panchina, la sagoma di Bobo Vieri ma tengono in vita i contatti con Torino bianconera. «Il Milan resta la mia corsia preferenziale» confessa il giovanotto, fresco di compleanno, reduce dalle vacanze in Messico, bermuda beige, maglietta bianca e velo di barba sul volto, appena sbarcato alla Malpensa. «Spero che il Parma mi venga incontro» aggiunge come per far capire a Collecchio che non è il caso di tirare troppo la corda (con Galliani) e di chiedere la luna nel pozzo: il pozzo è quasi a secco.
«Non mi aspettavo larrivo di Vieri» confessa imbarazzato Gilardino, spiazzato come tutto il Parma dal blitz di Adriano Galliani. Che sullargomento detta una risposta per Massimo Moratti («nessuno sgarbo allInter, abbiamo deciso dopo la risoluzione tra Vieri e la società nerazzurra»), una per Crespo («mi spiace per lui ma è stato il suo agente a far scadere il tempo utile») e lultima per laffare Gilardino. «Le cifre reclamate dal Parma sono impossibili» è la frase del vice-presidente esecutivo rossonero che anche questa volta rischia grosso ma resta alla finestra a guardare, nonostante la dichiarazione di segno opposto («il nostro mercato è strafinito»). E a controllare da vicino la clamorosa missione inglese della Juventus per aggiudicarsi il centrocampista Patrick Vieira dellArsenal da mettere al fianco di Emerson secondo il progetto tattico di Fabio Capello (il primo risultato accertato del viaggio Oltremanica è però la cessione di Maresca al Fulham). La proposta confezionata da Moggi è di quelle irresistibili: Appiah e un conguaglio di 7-8 milioni. Londra è anche il domicilio riconosciuto del Chelsea e di Abramovich: solo il magnate russo può rimettere nei pasticci il Milan presentando per iscritto una ricca offerta per Trezeguet. Già perché Giraudo e Moggi, sensibili alle plusvalenze, sono pronti a cedere il bomber francese alla cifra di 40-45 milioni di euro (lo presero a 28 miliardi) al fine di iscrivere a bilancio lutile e presentarsi con 30 milioni alla porta della Parmalat per ritirare Gilardino. «Da tempo parliamo con la Juventus» dichiarano a tal proposito i procuratori di Gilardino, Bonetto padre e figlio, schierati al fianco del centravanti come due angeli custodi.
In questo caso il Milan si fa da parte (ripete il vice Berlusconi), cestina laccordo con Gilardino e richiama al telefono Hernan Crespo per spalancargli le porte di Milanello e completare comunque il suo parco attaccanti che al momento riscuote il gradimento di Ancelotti. Già perché la strategia del Milan non cambia. Ventidue milioni è la cifra offerta dal club berlusconiano contro i trenta richiesti dal Parma: a 24 si può chiudere, anche subito. A trenta può farlo la Juventus ma solo grazie alle sterline di Abramovich capace di rimediare un altro due di picche da Gerrard, centrocampista del Liverpool, ieri uscito allo scoperto per riferire del mancato trasferimento. Con Trezeguet, cioè, la Juve riesce a prendere Gilardino e Vieira, ripetendo loperazione Zidane al Real Madrid di qualche anno prima.
Crespo, nel frattempo, resiste al Chelsea. E continua a non rispondere alle convocazioni del club inglese. Non vuole saperne di ritornare a Londra ed è disposto a rischiare grosso, persino una squalifica. Sotto sotto aspetta che maturi qualcosa nel triangolo Londra-Torino-Milano. Partisse Gilardino per la Juve, lui ritornerebbe milanista dincanto. E il Chelsea gli darebbe via libera.
Anche nel Milan si prepara, in gran segreto, qualche partenza. Pippo Inzaghi, per esempio, poco favorevole allarrivo di Bobone Vieri è in contatto con i dirigenti della Fiorentina che sono impegnati a portare in viola Toni e Zaccardo (affare fatto con i due, da definire oggi a Milano con Zamparini): a gennaio, completato il recupero fisico, potrebbe dare laddio ai rossoneri.
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