Juve nella tana del Genoa coi suoi ragazzi terribili È già una sfida da serie A

Deschamps: «Sarà una prova di maturità per i nostri giovani». Il tecnico rossoblù Gasperini: «Tifavo per la Signora, adesso spero nel colpaccio»

Alessandro Parini

da Torino

Partita da serie A, per tradizione e fascino: Genoa-Juve, stasera a Marassi. Con i liguri che annaspano tre punti dietro i bianconeri e, per dirla con Deschamps, «fino a poche settimane fa sarebbe stata una situazione impensabile». E con la Juve che si presenta in uno degli stadi più affascinanti d'Italia con la sua banda di ragazzini terribili: niente Del Piero e Trezeguet, Zanetti, Giannichedda e tanti altri, dentro Palladino e Bojinov, Paro e Marchisio. Dall'altro lato Gasperini deve rinunciare a Sculli, Milanetto e Rossi. «Sarà una partita per certi versi paragonabile a quella di Napoli - ammette Deschamps -, difficile e affascinante. Un esame di maturità per i nostri giovani? Qualcosa del genere, ma la maturità non la si acquisisce in una settimana. Di sicuro intendiamo proseguire sulla strada percorsa finora, provando a vincere sempre, mettendo in campo personalità e qualità: se promozione sarà, serviranno due-tre acquisti di grande livello. Nel frattempo cerchiamo di capire quali sono i giovani che potranno far parte del nostro futuro». Il pensiero è sempre rivolto alla serie A, alla Juve che sarà e a quali campioni saprà trattenere o acquistare: «Buffon? Faremo di tutto per tenerlo con noi, per adesso non mi pare stia cambiando idea. Ha detto che vorrà una squadra competitiva ed è giusto: i campioni vogliono vincere, noi faremo il possibile per attrezzare una squadra di alto livello. Speriamo di trattenere tutti i nostri big, cui certo non daremo un calcio nel sedere, ma se devo pensare a un solo nome dico Buffon. Piano però con il pensare che sia sempre tutto facile, possono succedere ancora tante cose».
La prima è che un cuore bianconero come Gasperini, tecnico del Genoa, imponga l'alt alla società presso il cui settore giovanile è cresciuto come allenatore: «Non butteremo a mare tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi. Mi spiace solo arrivare a questa partita in un momento non ottimale: avrei preferito incontrare la Juve qualche settimana fa». Prima di andare incontro a tre pareggi e due sconfitte.

Gasperini sogna lo stesso il colpaccio: «Sono nato a Torino e quando ero ragazzino, affascinato da Sivori, tifavo Juve. In campo però si dimentica tutto: da giocatore credo anche di avere battuto i bianconeri». Era il 7 febbraio 1988: Pescara-Juve 2-0, gol di Junior (ex del Toro) e Pagano.

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