Donald Trump non andrà in prigione, ma sarà il primo presidente americano pregiudicato. Il giudice di New York incaricato del caso, Juan Merchan, ha certificato la condanna penale nel caso dei pagamenti all'ex pornostar Stormy Daniels, ma come ha spiegato leggendo la sentenza, al tycoon non sarà comminata neanche una multa. «Mai prima d'ora questa corte si è trovata di fronte a una serie di circostanze così uniche e straordinarie», ha sottolineato il togato decidendo la cosiddetta «scarcerazione incondizionata», alternativa rara e indulgente alla prigione o alla libertà vigilata, e citando l'insediamento del presidente eletto tra soli dieci giorni.
«Trump il cittadino comune e l'imputato penale non avrebbe diritto alle protezioni della presidenza», ha spiegato Merchan, precisando che solo l'ufficio lo protegge dalla gravità del verdetto: «Sono stati i cittadini di questa nazione a decidere che deve godere di protezioni come la clausola di supremazia e l'immunità presidenziale».
The Donald è apparso virtualmente in collegamento da Mar-a-Lago in Florida, e ha attaccato duramente quella che ha nuovamente definito una «caccia alle streghe» e il «fallimento del sistema giudiziario di New York». «L'evento di oggi è stata una farsa spregevole, e ora che è finito faremo appello contro questa bufala che non merito», ha tuonato il 47º comandante in capo Usa su Truth. «La vera giuria, il popolo americano, ha parlato, rieleggendomi con un mandato schiacciante. È stata un'esperienza davvero terribile - ha poi aggiunto - Sono totalmente innocente, e gli elettori hanno potuto vedere questo in prima persona. Gli americani hanno parlato votandomi ancora». Trump è stato condannato l'anno scorso per 34 capi di imputazione per falsificazione di documenti aziendali con lo scopo di coprire uno scandalo sessuale che minacciava di far deragliare la sua campagna del 2016. Il procuratore capo, Joshua Steinglass, durante l'udienza ha riepilogato le «prove schiaccianti» a suo carico, e pur sottolineando che l'accusa ha raccomandato la «scarcerazione incondizionata», ha attaccato The Donald dicendo che «lungi dall'esprimere alcun tipo di rimorso per la sua condotta criminale, l'imputato ha intenzionalmente alimentato disprezzo per le nostre istituzioni e lo stato di diritto». Trump, ha aggiunto, «ha causato danni duraturi alla percezione pubblica del sistema di giustizia penale e ha messo in pericolo gli ufficiali della corte».
L'avvocato del tycoon Todd Blanche, da parte sua, ha criticato la legittimità del caso, ripetendo le frequenti affermazioni del suo cliente secondo cui si tratta di un'interferenza elettorale, e parlando di un «giorno triste» per la famiglia di Trump e per il paese. Ora che è stato condannato, il presidente eletto può presentare ricorso formale contro la sua condanna (cosa che farà), ma non può perdonare se stesso, poiché il potere di clemenza non si estende alle accuse statali.
Trump ha ripetutamente provato a bloccare la sentenza di condanna sostenendo che sarebbe stata una distrazione per la sua squadra di transizione, arrivando fino alla Corte Suprema, ma giovedì il massimo organo giudiziario americano ha bocciato la domanda con cinque voti a favore e quattro contrari.
Intanto, un Tribunale d'appello ha stabilito che il ministro della Giustizia Merrick Garland ha il diritto di rendere pubblico il rapporto finale del procuratore speciale Jack Smith, che descrive le prove raccolte sulle interferenze elettorali da parte di Trump nel 2020.
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