Tredici soldati stranieri appartenenti alla Forza Nato di stanza in Afghanistan sono rimasti uccisi in seguito a un attacco contro un convoglio militare nella città di Kabul. L'attacco suicida, compiuto da un uomo che si sarebbe lanciato con la propria auto contro un pullman, al bordo del quale si trovavano molti militari, tutti statunitensi, è avvenuto nei pressi del palazzo reale di Darulaman, nella periferia sudovest della capitale afghana. Il palazzo, in rovina, era stato pesantemente bombardato durante la guerra.
I vigli del fuoco sono intervenuti sul luogo dell'attentato per spegnere le fiammi che si levavano dal veicolo in fiamme. Intanto due elicotteri Nato, riferisce l'Associated Press, hanno portato via le vittime dell'attacco, mentre altri feriti venivano curati sul posto. Nell'attentato al convoglio sarebbero stati uccisi anche alcune civili, almeno 3 e un poliziotto afgano.
I talebani hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco con un messaggio inviato ai media. Sul sito del cosiddetto "Emirato islamico dell'Afghanistan", i talebani parlano di 25 morti tra i soldati, cifra per ora non confermata da fonti più attendibili, nell'attacco "eseguito dal mujahid Abdel Rahman Hazarbiz".
Nelle stesse ore, intorno alle 11 locali, una donna kamikaze si sarebbe fatta esplodere davanti agli uffici dei servizi segreti di Asabadab, nella provincia orientale di Kunar. L'esplosione non ha causato vittime, ma ha portato al ferimento di due guardie.
Altri due soldati Nato sarebbero stati uccisi nel sud del paese da un uomo che indossava l'uniforme dell'esercito afgano. Non è stata specificata la nazionalità dei soldati uccisi. Il cecchino è stato ucciso.
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