Via al kit antidroga: parte la caccia alle prenotazioni

Le prime dieci confezioni distribuite in via MacMahon. Giovedì a disposizione le 4mila scatole in 387 farmacie

È cominciata un po’ a singhiozzo ma puntualmente la distribuzione dei 3.870 kit antidroga del Comune alle farmacie di Milano. Come promesso dall’assessorato alla Salute, ieri pomeriggio le prime confezioni sono state consegnate ad alcuni punti vendita. Non a tutti i 387 della città a causa di un piccolo ritardo da parte di Gima, azienda che distribuisce i kit. «La confezione è diversa da quelle normalmente in commercio - spiegano da Palazzo Marino - perché riporta il logo del Comune. Questo ha determinato un piccolo rallentamento nella distribuzione».
Una delle prime a ricevere il test è stata la farmacia Carletti di via MacMahon. Nel pomeriggio sono arrivate le prime dieci confezioni, quelle che saranno consegnate a tutte le altre entro domani o giovedì. Giorno in cui l’iniziativa entrerà a pieno regime, come assicura l’assessore comunale alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. «I cittadini che hanno ricevuto la lettera inviata dal Comune aspettano il kit - spiega il titolare, Alessandro Carletti, vicepresidente di Federfarma Milano -. In questi giorni abbiamo ricevuto diverse telefonate. Credo sia importante replicare l’esperimento che in zona 6 ha avuto successo».
Il kit, infatti, non è una novità assoluta. La scorsa primavera 430 test erano stati distribuiti nelle farmacie della zona 6: 249 erano stati ritirati dalle famiglie interessate. L’assessorato alla Salute ha così deciso di estendere l’iniziativa a tutta la città, avvisando con una lettera 3.887 famiglie con figli fra 13 e 16 anni. «Il nostro kit - spiegano i responsabili dell’assessorato alla Salute - contiene rilevatore, istruzioni e un contenitore trasparente per le urine». Ed è in grado di riconoscere sei tipi di sostanze: marijuana e hashish, cocaina e crack, fencielidina, oppiacei (300 in tutto) e derivati (eroina, morfina e codeina), anfetamine, ecstasy e metanfetamine (le cosiddette pasticche). Il test si può fare in casa, ma «in caso di esito positivo è bene ripeterlo dal medico o in un laboratorio di analisi».
«Riteniamo questa iniziativa molto utile - conclude Carletti -, soprattutto perché è accompagnata da un numero verde, attraverso il quale è possibile contattare medici e psicologi.

A noi farmacisti fa piacere aiutare l’amministrazione nella distribuzione, considerando che per le famiglie è importante potersi confrontare con persone di fiducia. Molto spesso, infatti, i genitori vengono in farmacia, raccontano di aver scoperto pasticche sospette, e chiedono consigli su come comportarsi».

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