«Kunst.Stück»: quel Pinot Bianco è un capolavoro

K unst.Stück. Al netto del punto, che come un furbetto dot è un omaggio alla contemporaneità, significa in tedesco pezzo d'arte. In pratica capolavoro. Parola manifesto per il nuovo vino presentato a Milano da Kellerei Kaltern, la cantina sociale di Caldaro che è uno dei tanti magnifici esempi di come le cooperative in Alto Adige siano una cosa completamente differente dal resto d'Italia, tempio dell'eccellenza e non della quantità sciatta e a basso prezzo.Qui siamo sulle rive del magnifico lago di Caldaro, luogo non solo di arcadica bellezza ma anche fattore fondamentale per il microclima magico si questo fazzoletto di terra in quota, che lo rende particolarmente vocato per la viticoltura. E infatti visto dal cielo questo pezzo di Italia appare come un piccolo specchio azzurro circondato da vigne pettinate.L'idea dietro il Kunst.Stück è fare un grandissimo Pinot Bianco, vitigno che sta conoscendo un rinascimento che ci rende felici, essendo noi tra i suoi estimatori. E renderlo, secondo le parole della stessa azienda «un fermo immagine dello scorrere del tempo». La prima vendemmia dedicata a questo progetto è stata la 2014. Al K.S. sono state destinate le uve dei vigneti collinari sopra al paese di Caldaro, tra i 500 e i 550 metri sul livello del mare. La roccia è calcarea e sorprendentemente si porta dietro i ricordi del mare che ora è così lontano da qui. Infatti il vino ha nella pronunciata salinità - perfino eccessiva all'inizio ma certo promessa di una spiccata longevità - il suo skill più evidente.

Il naso è un po' meno espansivo, ma reca tracce di macchia mediterranea, frutta bianca, spezie. Di questo ambizioso «pezzo d'arte» sono state tirate 2014 bottiglie che saranno immesse sul mercato presto a un prezzo di poco inferiore ai 100 euro.

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