L’abbraccio con Galliani che fa storia

Per la prima volta al Meazza dai tempi dell’Inter, avrà la maglia numero 99. Uno striscione per lui: «Life is now»

L’abbraccio con Galliani che fa storia

Milano - Nel tardo pomeriggio di ieri, sul sito Internet del Real Madrid, campeggiava ancora l'immagine di Ronaldo in camiseta blanca. Più sotto, la sua scheda personale esordiva trionfante: «Per molti, il miglior attaccante del mondo». Una pagina web che i collezionisti di memorie calcistiche si affretteranno ad archiviare: ieri sera il brasiliano è sbarcato - pardon, tornato - a Milano. Non proprio con l'aria di chi sia venuto per una breve gita.
Giaccavento scura, sciarpa al collo, jeans e maglione, il Fenomeno si materializza allo scalo Ata di Linate alle 20.15, ultimo a scendere da un jet privato dopo il suo procuratore Fabiano Farah e tre suoi collaboratori. Il comitato di accoglienza è ricco, anche se in larga parte resterà deluso. L'attaccante sudamericano, 30 anni, 59 reti in 100 presenze nei suoi anni da idolo della Milano nerazzurra (1997-2002), abbraccia Adriano Galliani, vicepresidente rossonero, saluta il direttore generale Ariedo Braida e il connazionale Leonardo: con il gruppo anche Ernesto Bronzetti, agente Fifa.
Fuorigioco una ventina di giornalisti e una rappresentanza di tifosi del Milan - tranne un fotografo che riesce a farsi firmare un pallone rossonero - ma anche gli inviati delle Iene, presentatisi con sfera di cuoio e panettone. Sottotitolo: il Fenomeno ci sa fare con i piedi ma è anche una buona forchetta. E in effetti magrissimo non appare. Delusi anche alcuni interisti che avevano preparato un'accoglienza tutt’altro che affettuosa al loro ex idolo. Ronaldo, per ora, è ben protetto: si accomoda con Galliani su un'Audi parcheggiata in pista e parte alla volta di San Siro. Per parlare? Non molto: il Fenomeno è ancora un giocatore del Real e ogni dichiarazione sarebbe di cattivo gusto. Incrocia la stampa mentre si avvia in tribuna e concede solo due parole. Che impressione ti fa tornare al Meazza? «Buona». Come stai? «Bene». Sorriso e passo svelto. Poi fuori, nel gelo di una notte di Coppa Italia.
Lo scalderanno i (pochi) tifosi rossoneri richiamati dalla semifinale, si pensa. Non molto, in realtà. Di striscioni se ne legge uno solo («Ronie, life is now»: la vita è adesso, al Milan), i cori della curva sono per spaventare la Roma. Ma è il calcio moderno. Ormai (quasi) tutto accade in tv. Perché mentre le squadre si preparano al match e Ronaldo si accomoda accanto all’altro neo-acquisto Massimo Oddo in tribuna, Milan Channel, documenta lo sbarco del brasiliano a Milano. Immagini rilanciate sul maxischermo del Meazza. Ma se l'evento della serata era quello, meglio rimanere a casa e goderselo al caldo. Comunque, Ronaldo resta? «Domani farà le visite e se tutto va bene lunedì volerò a Madrid», spiega Galliani.

«Ringrazio la generosità del presidente Calderon che ci permette di svolgere le visite mediche. E ringrazio il presidente Silvio Berlusconi. Senza il suo assenso Ronaldo non sarebbe arrivato». Per il Fenomeno sarebbe già pronta la maglia numero 99. Ora si tratta di chiudere.

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