L’acquisto salta per 70 milioni, aree Expo prese in prestito

Sulla cessione resta un solco fra offerta pubblica e richiesta di Cabassi e Fiera. Oggi l’intesa sulla soluzione: il comodato d’uso con edificabilità dopo il 2015

L’acquisto salta per 70 milioni, aree Expo prese in prestito

Si potrebbe concludere già oggi la spinosa questione dell’acquisizione delle aree Expo, proprio mentre il sindaco riferisce al Bie i passi avanti fatti da Milano. "C’è un tavolo di lavoro permanente - dicono di sfuggita i rappresentanti della Belgioiosa srl - ma si potrebbe chiudere anche domani mattina (oggi per chi legge)". La parola magica che potrebbe uscire dall’impasse è comodato d’uso. Il mare che sta tra il dire e il fare sono 70 milioni: la differenza tra domande e offerta che ha fatto fallire la trattativa per l’acquisto delle aree fortemente caldeggiata dal presidente della Regione Formigoni. Comune, Provincia e Regione, infatti, sono arrivati a offrire 70 milioni di euro, ai proprietari, ma Fondazione Fiera e Gruppo Cabassi ne chiedono almeno 140, a fronte dei 200 milioni di euro stimati dall’Agenzia del Territorio. Sfumata l’ipotesi della compravendita, ora i tecnici si concentrano sulla soluzione del comodato d’uso: l’accordo con i proprietari prevede la cessione delle aree, che si estendono su 1 milione di metri quadrati, al prezzo simbolico di 1 euro, oltre al diritto di superficie per sei anni alla società Expo, e l’impegno a realizzare le infrastrutture per un valore di 120 milioni di euro, in cambio di diritti edificatori. Al momento le trattative si sono fermate a 200.000 metri cubi di diritti edificatori per il dopo evento. Questa notte i tecnici di Comune, Provincia e Regione elaboreranno un progetto di massima sulle aree che verrà sottoposto oggi alle proprietà. Ottenuto il via libera, l’accordo passerà al vaglio dell’avvocatura - da valutare la bontà del valore dell’indice - per poi tornare al tavolo per chiudere l’accordo.
Cambio di rotta per il goveratore Formigoni, dopo il pressing dei giorni scorsi con cui si si era offerto di comprare le aree, tramite un società veicolo, la "newco", garantendo addirittura per provincia e camera di commercio, ora la retro marcia: "La Regione Lombardia preferisce la soluzione dell’acquisto dei terreni perchè più trasparente e meglio in grado di tutelare l’interesse pubblico. È possibile, però, che la maggioranza dei soci cambi ora idea, a patto che la nuova ipotesi sia perfettamente garantita e validata dal punto di vista giuridico".
Oggi alle 15,30 il sindaco e commissario straordinario di Expo Letizia Moratti terrà la sua relazione davanti al Bureau International des Expositions, con la presidente della società Expo 2105 spa e il nuovo direttore generale Giuseppe Sala, nominato ieri in tutta fretta dal cda, proprio in vista dell’appuntamento di Parigi. Sono diversi i fronti su cui si è lavorato in questi giorni per dare un segnale di "continuità" nella guida della società, ma anche di accelerazione. L’ex city manager del Comune sarà portato come un totem davanti ai commissari per dimostrare che la società è pienamente operativa. Come verrà giustificato l’articolo 54 della manovra, che di fatto ha provocato le dimissioni dell’amministratore delegato Lucio Stanca? L’articolo - verrà spiegato - ha trasferito i poteri dell’ad al consiglio dei soci, rafforzando la collegialità nelle scelte, soprattutto quelle economiche, anche in forza della presenza del Ministero del Tesoro nell’assemblea. Insomma poteri spalmati sui soci e non su un singolo per garantire maggior condivisione e collegialità. Non solo, nel discorso di Letizia Moratti e della presidente Diana Bracco, una sottolineatura forte sulla "grazia" concessa a Expo dalla manovra, che non ha previsto alcun taglio ai finanziamenti. Insomma Milano è entrata in una "fase operativa" e il governo sostiene pienamente l’evento del 2015.

Ciò che non verrà detto al Bie, ma è che è già nei programmi è la nomina di Giuseppe Sala anche come amministratore della società. Incarico che deve rimanere top secret finché non si chiuderà il bando, pubblicato da Palazzo Marino martedì, per la scelta del candidato del Comune che siederà nel cda di Expo dopo la dimissioni di Stanca.

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