L’allarme del rettore: «Troppa burocrazia minaccia la Cattolica»

Via all’anno accademico Tettamanzi: «I giovani rilancino lo spirito europeo»

L’allarme del rettore: «Troppa burocrazia minaccia la Cattolica»

Aumento degli iscritti - 38.671, il due per cento in più rispetto allo scorso anno -, record di immatricolazioni - il cinque per cento in più del 2006 -, sempre più studenti - 12.300 - in grado di beneficiare di agevolazioni economiche. Sono i numeri dell’università Cattolica, resi noti ieri dal rettore Lorenzo Ornaghi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. «Il numero degli studenti è salito a 42.388 - spiega - e comprende coloro che frequentano master, dottorati e scuole di specializzazione».
Sono 51 i corsi di laurea triennale, 46 quelli di laurea specialistica, due i corsi di laurea magistrale a ciclo unico, per un totale di 14 facoltà. Numeri che non possono che ispirare ottimismo. Accompagnato, però, dalla consapevolezza della necessità di cambiare le regole, per liberare le università italiane dai rigidi vincoli della burocrazia. «La progressiva irreggimentante burocratizzazione - avverte Ornaghi - minaccia di appiattire non solo le università non statali, ma anche l’intero sistema, costringendolo a consumare e sprecare molte energie e risorse intellettuali». E, invece, è proprio negli atenei che si costruisce il futuro. Non solo dell’Italia, ma dell’intera Unione europea. L’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi - intervenuto all’inaugurazione dopo aver celebrato la Santa Messa nella basilica di Sant’Ambrogio - è convinto che «il lavoro intellettuale e l’apporto dei giovani possano grandemente contribuire a recuperare, rilanciare e far valere l’autentico spirito europeo». Il cardinale fa un riferimento all’enciclica «Spe Salvi» firmata ieri mattina da papa Benedetto XVI, spiegando come l’Europa abbia bisogno della speranza cristiana, perché «il continente registra segni, fenomeni e fatti concreti di una speranza umana che si smarrisce e crolla, che non ha più la forza di volgere uno sguardo progettuale sul futuro, dopo aver abbandonato e quasi rinnegato la propria storia».


Ottimista è anche il presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pottering dal quale arrivano promesse concrete: «Continueremo a incentivare i programmi educativi Socrates ed Erasmus. La politica europea deve investire sul capitale umano dei cittadini e sulle eccellenze».

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