L’alpinista imprudente dovrà pagarsi i soccorsi

da Aosta

Troppi incidenti sulle montagne italiane e, soprattutto, troppi episodi causati da imprudenza o inesperienza. Per questo la Valle d’Aosta, una delle regioni più coinvolte dal problema, ha varato una norma che rende a pagamento gli interventi di soccorso, se non dovuti a gravi motivi, e che è entrata in vigore da pochi giorni. Dal primo luglio, infatti, i soccorsi devono essere rimborsati, ma soltanto nei casi in cui avrebbero potuto essere tranquillamente evitati, se il comportamento di chi chiede aiuto fosse stato dettato dal buon senso o da una maggiore prudenza.
L’adozione del soccorso a pagamento è stata determinata dal fatto che in Valle d’Aosta oltre il 40% delle missioni è causato non da emergenze sanitarie, ma dall’inadeguatezza fisica o dalla carenza di attrezzatura degli aspiranti alpinisti. Nel caso di chiamate totalmente immotivate la Regione si riserva di recuperare fino al 100% del costo per il soccorso, determinato dai minuti di volo dell’elicottero, che varia da 137 a 75 euro ogni minuto in base al modello; dalla presenza del medico (68 euro) e della guida alpina (57 euro). La norma ha trovato applicazione ieri, quando tre alpinisti, in difficoltà nella discesa sul Cervino, hanno chiesto l’intervento della Protezione civile e del Soccorso alpino valdostano ma, alla fine, è stato presentato loro il conto, e anche piuttosto salato: i tre scalatori «sprovveduti», infatti, si sono ritrovati a sborsare circa 3mila euro. E questo perché i tre alpinisti erano saliti senza ramponi e con un abbigliamento non del tutto adeguato all’impresa.
Il problema degli incidenti in montagna è quasi quotidiano: soltanto ieri il bilancio è stato di un morto e tre feriti, oltre a una quinta persona che è stata ritrovata sana e salva sul massiccio del Monte Bianco. Un uomo è morto in seguito a un infarto che lo ha colpito mentre passeggiava in montagna. L’incidente più grave è avvenuto nel gruppo dei Cadini di Misurina, che si affacciano sull’omonimo lago, a pochi chilometri da Cortina d’Ampezzo (Belluno). La vittima ed altre due persone, di cui una è rimasta ferita e la terza illesa, stavano percorrendo la via ferrata Merlone, una classica e frequentatissima via che parte dal vicino rifugio Fonda Savio, quando si è verificato l’incidente. Alle grida d’aiuto dell’unica persona rimasta illesa sono scattati subito i soccorsi. Sul posto si sono recati carabinieri rocciatori, soccorso alpino e il Suem di Pieve di Cadore (Belluno) con un elicottero.

I soccorritori hanno portato all'ospedale di Belluno il ferito, quindi hanno recuperato il corpo della vittima, mentre il superstite è stato accompagnato a valle. Ieri mattina è stato salvato un altro alpinista sulla cresta del Kuffner, sul massiccio del Monte Bianco: l’uomo era precipitato per una ventina di metri, riportando numerosi traumi, ma non è in pericolo di vita.

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