«L’approccio in 160 caratteri Il messaggino ora aiuta anche i ragazzi più timidi»

«Gli sms sono lo strumento più immediato per comunicare, specialmente quando si parla di sentimenti». Parola di Franco Barbolini, autore della raccolta «Ho scritto t'amo sul telefonino» e ora di nuovo in libreria con «Fuori di test», edito da Mondadori. «La diffusione dei messaggini ha sicuramente facilitato i rapporti amorosi - spiega -. Questo perché un sms permette di dire qualunque cosa senza esporsi troppo. Senza neanche esprimere le emozioni attraverso le espressioni del viso».
Non è un caso, quindi, che le parole più diffuse siano, nell'ordine, amore e sesso. «Seguono tutte quelle che hanno a che fare con l'amicizia - aggiunge l'autore -, del resto il cellulare facilita tutti i tipi di relazione. Nell’ultimo periodo, poi, appaiono sempre più spesso espressioni utilizzate dai bambini. Conseguenza dell’uso sempre più frequente dei telefonini da parte dei piccoli».
A parte il sostegno garantito ai timidi, gli sms svolgono una funzione educativa. «Per quanto brevi, i messaggini possono aiutare a sviluppare l'attitudine a scrivere e a organizzare il pensiero - prosegue Barbolini -. Ovviamente sarebbe meglio evitare di usare le contrazioni tipiche di questo linguaggio. Inoltre, possono contribuire a esercitare la fantasia. Non esistono frasi standard valide per ogni occasione: un sms è come una pagina bianca che aspetta solo di essere riempita». Qualche volta il contenuto può essere difficile da accettare. «Purtroppo gli sms molto spesso sono usati per lasciare il proprio compagno - conclude l'autore -, rappresentano una scorciatoia facile da percorrere.

Solo avendo di fronte lo schermo di un cellulare alcune persone trovano il coraggio di scrivere cose che altrimenti non riuscirebbero a dire. Il vantaggio è che la replica non è immediata e che si ha molto tempo per pensare».

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